domenica 29 maggio 2011

Convegno CGIL Nazionale e Fondazione Di Vittorio su Lavoro, Resistenza, Costituzione

Il convegno vuole essere un momento di riflessione sui valori che la Costituzione sancisce, cercando di mettere in luce quel nesso tra Risorgimento-Antifascismo/Resistenza-Costituzione/Repubblica che appare il filo rosso più importante che caratterizza i 150 anni dell'Unità d'Italia: in questo percorso storico c'è l'affermazione delle forze progressiste e democratiche all'interno della cornice dello Stato nazionale unitario che solo ha reso possibile la lungha e tortuosa transizione del Paese verso una democrazia compiuta e saldamente ancorata ai valori politici e culturali della migliore tradizione occidentale.

Il convegno si svolgerà il 1 giugno 2011 dalle ore 10.30 alle ore 18.00 c/o Camera del Lavoro CGIL in via Pedrotti 5 (salone Pia Lai).

mercoledì 25 maggio 2011

Report sulle sostanze 2011

Le sostanze rappresentano oggi una realtà in continua evoluzione sia in termini qualitativi, mediante l’uso di componenti a più elevata tossicità ma di maggior potere additivo, sia in termini quantitativi, in quanto la disponibilità ed il prezzo sono oggettivamente mutati allo scopo di favorirne un consumo sempre più ampio.

È doveroso credere che un siffatto mercato non si rivolga più solo e tanto a soggetti dipendenti ma costituisca ancor più uno strumento per penetrare maggiormente altre fasce della popolazione.

A ciò va aggiunto un cambiamento negli stili di consumo, legato a fattori socio-culturali che ha avuto come conseguenza lo spostamento dei consumi dall’area della devianza a quella del divertimento e che coinvolge una parte considerevole della popolazione giovanile.

I dati degli studi europei ed italiani in materia di sostanze, evidenziano una costante crescita di uso ed abuso di alcol, cocaina e droghe sintetiche (ecstasy, anfetamine, LSD e derivati) così come di cannabis che permane al rango di sostanza maggiormente usata. Tra gli stupefacenti gli oppiacei, eroina in particolare, rimangono la prima causa di decesso, sebbene la sostanza con la più alta mortalità diretta o correlata risulta essere il tabacco. Nella popolazione giovanile alcol e cannabis sono le sostanze d’abuso maggiormente utilizzate e costituiscono elementi pressoché sempre presenti nel crescente fenomeno del policonsumo.

Utilizzando congiuntamente dati amministrativi e risultati di indagini è stato possibile nel 2010 (libro bianco dell’Istat, ''Il mercato delle droghe. Dimensione, protagonisti, politiche”) aggiornare la stima degli incassi del mercato illegale di stupefacenti in circa 24 miliardi di euro contro gli 11,4 del precedente anno e di cui 2,4 rappresentano i ricavi del mercato dell’eroina. Oltre il 50% dei guadagni (12,8 miliardi) proviene dai 540 mila consumatori definiti “problematici” (quelli che assumono più di 200 dosi in un anno), 140 mila hanno meno di 21 anni.

A poco valgono le azioni di dissuasione conseguenti all’inasprimento delle leggi di fronte ad un interesse economico di tali dimensioni. Appare chiaro, inoltre, come le sostanze pur rappresentando in alcuni casi una tipologia di merci non legali, siano in realtà percepite alla stregua delle altre. Ciò va analizzato nel contesto attuale di società “liquida”, dove il concetto di legalità non costituisce un freno ai comportamenti additivi e l’identità labile e cangiante propria della società post-fordista spinge l’individuo ad un rapporto con le merci dove il consumo rappresenta un’esperienza emozionale e quello di sostanze non fa eccezione alcuna. Ciò porta ad abbassare fortemente l’età di un primo contatto in conseguenza della mancanza di azioni dissuasive efficaci proprie della società moderna.

La scuola e le occasioni formative che propone sono con sempre maggior urgenza chiamate a confrontarsi e a farsi carico delle problematiche che tali processi generano, in una logica preventiva al fine di dotare il più possibile di elementi di protezione individuale e di educazione alla salute ed al benessere collettivo. Una ricerca sociologica svolta pochi anni addietro su un campione di studenti ha evidenziato come:

-Il 61% dichiara di non conoscere i danni arrecati dall'abuso di alcool.

-Il 74% non conosce i danni arrecati dall’abuso di sostanze stupefacenti.

L’associazione Culturale Le Oasi ritiene necessario ed auspicabile costruire nuove campagne di sensibilizzazione rivolte ai giovani che in molti casi non conoscono l’effettiva nocività delle sostanze di cui fanno uso, soprattutto, alla luce di nuovi stili di consumo che tendono a suggerire l’assunzione di un mix di sostanze la cui interazione accresce la nocività e costituisce una concausa di effetti non sempre prevedibili (policonsumi).

Siamo lieti di condividere la nostra esperienza e creare nuovi progetti con altri operatori, enti, scuole e singoli interessati al tema proposto.

martedì 17 maggio 2011

Masterclass dislessia e lingue straniere

Sperando di far cosa gradita segnaliamo che il Laboratorio LADILS dell'Università Ca' Foscari di Venezia organizza il primo MasterClass nazionale sul tema "Dislessia e lingue straniere: linee metodologiche e buone pratiche".

L'evento, patrocinato dall'Associazione Italiana Dislessia, si rivolge a docenti di lingue di ogni ordine e grado scolastico, studenti universitari e studiosi interessati, e mira ad offrire una competenza metodologica specifica di base per l'insegnamento della lingua straniera a studenti
affetti da dislessia.

Il MasterClass si articola in:
- una parte in presenza (10 ore): 09-10 settembre 2011
- una parte online (15 ore): 12-14 settembre 2011

Calendario e programma

VENERDI’ 09 settembre 2011
13.00 – 14.00 Accoglienza, registrazione e apertura dei lavori
14.00 – 16.00 “La dislessia evolutiva: un inquadramento teorico”
16.00 – 19.00 “L’impatto della dislessia nell’apprendimento di una LS”

SABATO 10 settembre 2011
08.30 – 09.30 “Lingue straniere e dislessia: riferimenti normativi nazionali”
09.30 – 12.00 “Principi metodologici e strategie operative: simulazione di attività, presentazione di tecniche e strategie didattiche, riflessioni glottodidattiche”
12.00 – 13.00 “Risorse e materiali didattici, riflessioni metodologiche”
13.00 – 13.30 Discussione in plenaria, sintesi, presentazione delle attività online

MODULO ONLINE (12-24 settembre 2011)
“Costruzione di tecniche glottodidattiche per allievi dislessici”: in questa fase della formazione i corsisti, sotto la guida di un tutor-formatore esperto, potranno progettare tecniche glottodidattiche specifiche alla luce delle indicazioni teoricometodologiche offerte nelle lezioni in presenza.

Informazioni tecniche sulla formazione online
La formazione online non richiede ai corsisti di collegarsi in orari prestabiliti.
Sarà messo a disposizione uno spazio virtuale nel quale un tutor-formatore proporrà attività (discussioni, creazione di materiali, commento a siti web ecc.) che i corsisti potranno svolgere nei tempi da loro decisi, rispettando le scadenze indicate.
Il giorno di inizio della settimana il tutor/formatore pubblicherà un messaggio con la prima attività da svolgere (ad esempio, rispondere ad uno spunto di riflessione, produrre un’attività didattica, commentare un saggio fornito dal formatore, ecc.).
Il tutor indica una scadenza (in genere 2-3 giorni) entro la quale i corsisti dovranno pubblicare i loro interventi. I corsisti potranno dunque gestire autonomamente la propria frequenza al corso, collegandosi al forum quando ne hanno l’opportunità, sempre nel rispetto della scadenza indicata.
A conclusione dell’attività, il tutor/formatore pubblica un feedback riassuntivo sull’andamento della discussione ed eventualmente pubblica una seconda attività, da svolgere con le stesse modalità sopra indicate.
La partecipazione alle settimane on-line sarà dunque certificata dall’effettiva pubblicazione sul forum dei propri interventi da parte di ciascun corsista.

Titolo rilasciato
A conclusione del Masterclass verrà rilasciato un attestato di frequenza. I docenti che desiderano ricevere un certificato con valutazione, potranno sostenere un test durante la formazione online.

Per maggiori informazioni sul MasterClass (programma, obiettivi, modalità di iscrizione) si invitano gli interessati a visitare il sito web: http://venus.unive.it/ladils/ (menù a sinistra: MASTERCLASS DISLESSIA) e a contattare i referenti:

Dott. Michele Daloiso: daloiso@unive.it
Dott.ssa Giovanna Toso: gtoso@unive.it

sabato 14 maggio 2011

Commenti degli studenti al corso di informatica di base per adulti

Ho trovato il corso di informatica molto utile, in quanto quello che conoscevo non era sufficiente.

Vorrei migliorare le mie capacità acquisite continuando a seguire questo corso.

MARIA M. (Romania)

Questo corso di informatica che ormai è quasi alla fine mi è piaciuto molto e anche l’insegnante è molto brava a spiegare molto più di me a capire.

Vorrei poter fare ancora altre lezioni con lei per approfondire le mie innumerevoli lacune anche se per me è già un traguardo aver anche solo imparato a capire finalmente cos’è un computer.

Spero vivamente di riuscire prima o poi ad usare il computer in modo discreto per dimostrare a me stessa che nonostante l’età “posso ancora farcela” visto e considerato che sarà il nostro futuro, il nostro domani.

ANGELA L. (Italia)

Il corso di informatica è interessante, ma purtroppo il tempo è molto limitato, sono poche le lezioni per apprendere bene tutto ciò che riguarda un computer, considerando poi che siamo (almeno parlo per me) persone già di una certa età con problemi di memoria e soprattutto problemi di vita.

La professoressa è molto brava spiega in maniera semplice per cui ne sarei felice di poter proseguire con il corso, e apprendere un po’ di più.

Queste 2 ore che trascorro qui al corso mi rilassa molto, mi dà la possibilità di imparare …infatti io che non sapevo accendere neanche un computer, trovarmi a scrivere un mio pensiero su un pc mi rende felice…

LELLA B. (Italia)

Da tanto tempo desideravo fare questo meraviglioso corso per ricordarmi le cose dimenticate nel tempo.

Ogni giorno abbiamo imparato cose nuove e interessanti per usare il computer.

La nostra professoressa e molto brava, spiega con calma facendo capire a tutti cosa bisogna fare.

Sono molto contenta e desidero continuare se e possibile a settembre con la stessa professoressa.

Ringrazio per la sua pazienza e le auguro BUONE VACANZE e le voglio tanto bene.

LUCICA N. (Romania)

Sono contenta di questo corso, prima non sapevo adoperare il computer.

Adesso uso poco il computer, però voglio imparare di più.

Voglio imparare anche come andare su internet e capire quando c’è un virus .

GRAZIE per la pazienza .

MIRELA C. (Romania)

mercoledì 4 maggio 2011

Relazione corso d'informatica base per adulti_Livello 1_2011

Il corso si è svolte nei locali del C.T.P. 3 ex Drovetti, l’intento del corso è stato di somministrare lezioni di base (livello 1) per l’alfabetizzazione informatica e sono state rivolte ad un pubblico adulto.

Il corso si è articolato in 9 lezioni della durata di due ore con cadenza settimanale, svolte dal mese di gennaio al mese di marzo 2011, in orario preserale 19.00 – 21.00

Le competenze acquisite sono le seguenti:

a) Accendere un computer

b) Creare cartelle e sottocartelle

c) Aprire un file di word

d) Scrivere un testo con un programma di videoscrittura

e) Formattare un testo

f) Salvare un testo sulla chiavetta usb sul desktop e in una cartella

g) Stampare un testo

h) Spegnere il computer

La frequenza al corso è stata costante da parte di quasi la totalità degli iscritti e la partecipazione si è dimostrata attiva e particolarmente interessata.

martedì 3 maggio 2011

Relazione corso "Notizie da sballo" C.T.P. Drovetti 2011

Introduzione

Sulla base dell’esperienza maturata in altre scuole, precisamente in corsi rivolti a studenti che frequentano i primi anni delle scuole medie superiori, il progetto svolto presso il CTP Drovetti ha subito una serie di cambiamenti volti ad alleggerire il carico prettamente formativo a fronte di contenuti educativi più consistenti.

L’idea che sta alla base di tale scelta riflette una constatazione: capire quali possono essere i percorsi che portano all’uso di sostanze ed in particolar modo ad un consumo problematico, possono aiutare maggiormente a riconoscere future situazioni di pericolo. L’aspetto puramente informativo relativo alle specifiche sostanze, del quale rimaniamo convinti non debba mancare, è stato inserito quale esempio pratico piuttosto che come elemento a sé stante, presentandolo accompagnato da una serie di video esplicativi. Altre tematiche ritenute doverose da affrontare riguardano da una parte una concisa descrizione delle interazioni neuronali successive all’assunzione di sostanze, dall’altra una discussione sulla catena produttore – trafficante - spacciatore - consumatore.

Il corso si è svolto in nove incontri, tre a settimana di circa un’ora e mezza ciascuno (due ore formative); la finalità era quella di approfondire alcune dinamiche legate al consumo di sostanze ed i principali comportamenti a rischio tipici dell’adolescenza. La metodologia utilizzata ha previsto un coinvolgimento attivo della classe con alcuni giochi di ruolo, brainstorming nonché supporti video ed informatici, per compensare in parte le difficoltà linguistiche ma anche per utilizzare mezzi di comunicazione maggiormente vicini agli adolescenti. La classe era composta da alunni romeni, marocchini, italiani, cinesi e sudamericani, dotati di differente padronanza della lingua italiana, per un totale di circa 20 partecipanti, sebbene solo una decina di loro ha seguito con costanza il corso.

Descrizione degli interventi

Durante il primo incontro, la docente ha presentato i relatori che hanno spiegato la natura dell’intervento e le modalità di svolgimento dello stesso; abbiamo quindi somministrato il questionario iniziale messo a punto per valutare le conoscenze dei ragazzi e per pianificare gli interventi successivi. Si è proseguito con un breve gioco di gruppo finalizzato alla conoscenza reciproca e a preparare gli alunni al lavoro di gruppo.

Nel corso del secondo e terzo incontro si è approfondito il concetto di rischio chiedendo ai ragazzi se e quali sono state le situazioni in cui hanno sperimentato un rischio (ex scommesse tra amici, sfide, etc…), ricordando i rischi primari e descrivendo quelli secondari derivati dall’uso di sostanze. Per ciò che concerne il piacere, si è chiesto di stilare una lista dei piaceri conosciuti e dei comportamenti che li generano, introducendo alcuni semplici concetti riguardo alla fisiologia del piacere. Con l’ausilio di un video che rappresentava l’interazione sinaptica attraverso un’animazione, si sono cercate di spiegare le dinamiche tra neurotrasmettitori e recettori successive all’assunzione di una sostanza. Da ciò emerge che l’uso di sostanze non aggiunge nulla di più ma semplicemente modifica il funzionamento del cervello. Ciò permette di far considerare come le dinamiche del piacere, conseguenti unicamente ad una sostanza siano sostanzialmente carenti di crescita esperienziale rispetto alle stesse raggiunte attraverso la relazione con gli altri. Si è analizzata la differenza tra il piacere attivo e ricercato, che permette di crescere, di trovare interessi e motivazioni nella vita, e quello passivo derivante dall’utilizzo di sostanze che, svanendo, spesso lascia insoddisfazione accompagnata da stanchezza fisica e mentale. Il sistema della gratificazione non è uguale in tutte le persone, e tale differenza può essere riconducibile a cause genetiche e ambientali; importante è stato spiegare agli adolescenti che il sistema del piacere può essere paragonato ad un muscolo che deve essere allenato e stimolato per poter apprezzare ciò che ci sta attorno. A tutto ciò è stato, infine, aggiunto come sia necessario esercitare una forma di controllo sui comportamenti, in special modo nei confronti di quelli che producono piacere (se mangio troppo o mangio male, sicuramente avrò dei problemi).

Nel quarto incontro, si è fatto immaginare alla classe di dover spiegare ad un alieno cosa sia la droga; tutto ciò che è emerso è stato scritto alla lavagna e discusso con la classe. Ciò ha permesso di introdurre il discorso sulla legalità delle sostanze e come essa non sia garanzia di salute: spesso il fatto che una sostanza sia considerata legale o illegale è conseguenza di motivazioni politiche, sociali, economiche e culturali. L’esempio dell’alcool e della foglia di coca sono emblematici: legale nella nostra cultura, illegale in alcuni paesi islamici il primo; legali e necessari nella cultura dei contadini boliviani e peruviani che vivono ad alte quote, assolutamente vietate nei paesi occidentali le seconde. Alla fine dell’incontro si è chiesto alla classe di fare alcune stime sulla mortalità legata ai danni, diretti e correlati, dell’uso di sostanze partendo dal dato complessivo di circa 120000 decessi all’anno. Quando sono state fornite le stime reali i ragazzi si sono stupiti del fatto che alcool e tabacco siano responsabili del 95% dei morti per sostanze in Italia; si è lasciata la classe con l’interrogativo per cui le persone assumano sostanze nonostante siano a conoscenza dei rischi.

Il quinto incontro è servito ad introdurre la distinzione tra uso non problematico e uso problematico. A partire dalla domanda lasciata in sospeso si è analizzata la differenza tra uso, abuso e dipendenza mettendo in luce le dinamiche e le problematiche relative alla tolleranza. E’ stato chiesto ai ragazzi se conoscessero comportamenti di dipendenza non strettamente legati al consumo di sostanze, e tra i tanti sono emersi il gioco d’azzardo, i videogiochi ed il doping sportivo; l’obbiettivo era quello di far comprendere che non sono le sostanze in quanto tali ad essere dannose per l’uomo, ma i comportamenti adottati, non tralasciando di sottolineare che il rischio di sviluppare dipendenza differisce in sostanze diverse.

Il sesto incontro è stato dedicato all’analisi delle tipologie di consumo. Il punto di partenza sul quale si sviluppa l’intervento va oltre la classica visione farmacocentrica delle sostanze purtroppo oggi in voga. La nascita di “dipendenze senza sostanze”, derivanti da comportamenti e aspetti socio-culturali propri della società attuale ha condotto a riconsiderare tale approccio in favore di una differenziazione degli stili di consumo piuttosto che delle varie sostanze. Riguardo ques’ultime, è sì importante considerarne le peculiarità ma solo in relazione al rischio e ad eventuali danni, non rispetto al potenziale di addiction, che risulta essere, invece, funzione delle diverse modalità di consumo. Come dire che la cosa più importante non è la sostanza in sé stessa ma il significato che assume il consumo per l’individuo. Tale concetto, ripreso più volte in incontri differenti, rappresenta il cardine attorno al quale si è cercato di dotare di elementi di protezione individuale.

Il settimo incontro è stato dedicato alla comprensione dei concetti di set, setting e sostanza, declinandoli da un lato come tre variabili concernenti l’uso, dall’altro come una modalità per analizzare una situazione di possibile consumo. Il set, appartenente alla sfera interiore dell’individuo è stato presentato come l’occasione per porsi delle domande personali rispetto a una situazione tipo: Come sto? Cosa mi accingo a fare? Cosa voglio? Sono io a decidere? Il setting riguarda invece una dimensione immediatamente esterna all’individuo e riguarda tanto il contesto quanto l’influenza che lo stesso ha sull’individuo. Le domande che abbiamo suggerito sono: dove mi trovo? E’ sicuro ciò che mi sta attorno? Con chi mi trovo? Sono amici, ho fiducia in loro? Infine alcune considerazioni sul terzo elemento, la sostanza: cos’è, la conosco? Quali potrebbero essere i rischi? Chi me l’ha data? E altro ancora.

Nell’ottavo incontro sono stati introdotti alcuni elementi di legislazione riguardanti sanzioni e pene conseguenti alla detenzione per uso personale e spaccio di sostanze stupefacenti (art.73 e 75 della 309/90). A questo è obbligatoriamente seguito, in conseguenza delle recenti modifiche, una discussione sulle norme del Codice della Strada in materia di guida in stato di ebbrezza (art 186 e 187 del C.d.S.) e sui controlli in ambito lavorativo con cenni sui metodi di analisi utilizzati.

Il nono incontro è stato dedicato alla visione di una pellicola che tratta la storia di un gruppo di ragazzi che fanno un uso ricreativo di sostanze sintetiche che evidenzia rischi e danni di alcune scelte di consumo. Successiva alla visione è seguita una breve discussione a completamento dell’incontro.

Conclusioni

Facendo un bilancio dell’intervento, la classe è stata molto interessata ed ha partecipato attivamente al confronto ed alle discussioni, nonostante i limiti derivati dalla lingua; sono stati apprezzati particolarmente i filmati, in quanto hanno reso possibile la rappresentazione di esperienze e di vissuti difficilmente descrivibili a parole. La durata del corso ci ha permesso di instaurare una relazione significativa con la classe, e questo sicuramente ha favorito l’attenzione ed il coinvolgimento.

Tenendo presente i limiti imposti dai cardini epistemologici propri di ogni intervento di prevenzione (primo su tutti la valutazione di efficacia possibile solo su un intervento a lungo termine), abbiamo creato un percorso teso a fornire ai ragazzi alcuni elementi di protezione importanti inerenti il mondo delle sostanze ed in particolar modo i rischi ed i danni conseguenti ad una dipendenza.

FRANCO D’AGATA

ANDREA FALLARINI

ELENA SCARABELLO