giovedì 28 febbraio 2013

Lezione 2 corso "informatica base"_26 febbraio 2013

Nella giornata del 26 febbraio 2013 gli studenti è stata presentata la possibilità di utilizzare la risorsa del blog per aggiornarsi e aggiornare le informazioni inerenti al corso di informatica base.

Elenco degli argomenti svolti durante la prima lezione del corso 
implementazione delle conoscenze dell’architettura di un computer;
primi approcci all'utilizzo del programma di videoscrittura;
-  introduzione al mondo Internet;
- le reti;
- utilizzazione dei motori di ricerca;
- apertura di più pagine;
- utilizzo specifico di Google;
- utilizzo del blog;
- aprire un file;
- apertura di cartelle e sottocartelle;
- accendere a spegnere il computer;
- esercitazione finalizzata alle funzioni copie e incolla.

martedì 26 febbraio 2013

Lezione 1 corso "Informatica base" 2013_Torino

Introduzione:
Da un paio di anni abbiamo iniziato ad utilizzare un metodo comunicativo aggiuntivo alle sole lezioni frontali svolte in aula, introducendo l'uso del blog come piattaforma di confronto sfruttabile durante e dopo il corso.
Sul blog vengono pubblicati i programmi, i calendari degli incontri, tutti gli argomenti svolti a lezione, le considerazioni degli studenti e le relazioni finali del corso.

Il 20 febbraio 2013 è iniziato il corso di "Informatica base", svolto presso il CTP ex Drovetti di Torino.
I partecipanti sono dieci studenti nove adulti e un minore; la preparazione degli studenti si presenta disomogenea cinque hanno un livello da alfabetizzazione, quattro hanno un livello base e uno è un avanzato.

Elenco degli argomenti svolti durante la prima lezione del corso
1) presentazione e introduzione degli argomenti che verranno trattati durante il corso;
2) introduzione all'Hardware, Software e Suite;
3) convenzioni sull'utilizzo del monitor e del mouse;
4) avvio del computer;
5) gestione delle finestre;
6) introduzione al programma di videoscrittura.

giovedì 21 febbraio 2013

Corso informatica base 2013



Il corso si terrà al C.T.P. 3 ex Drovetti, ha l’intento di somministrare un corso di base (livello 1)  per  l’informatica dedicato al pubblico adulto. Le lezioni verranno condotte presso i locali del C.T.P. da un incaricato dell’Associazione Culturale Le Oasi.
Il corso si articolerà in 8 lezioni della durata di due ore con cadenza settimanale, da svolgersi dal mese di gennaio-febbraio 2013, in orario serale 19.30 – 21.30.

Finalità del corso:
Approfondimenti sull’architettura del computer
Nozioni del programma di videoscrittura
Nozioni del programma excel

Programmazione del corso:
1a lezione: presentazione e introduzione degli argomenti trattati durante il corso.
2a lezione: implementazione delle conoscenze dell’architettura di un computer
3a lezione: approfondimento del sistema Windows
4a lezione: introduzione al programma di videoscrittura
5a lezione: pratica delle funzioni del programma di videoscrittura
6a lezione: approfondimenti sull’utilizzo del programma di videoscrittura
7a lezione: introduzione al programma excel
8a lezione: pratica delle funzioni del programma excel

giovedì 14 febbraio 2013

Tirocinio DITALS A_Aggiornamenti interventi al CTP 3 gennaio-febbraio 2013



L'intervento svolto nella classe il 29 gennaio 2013 è finalizzato alla preparazione all'esame di licenza media.
La composizione della classe è mista italiani e stranieri, il livello di conoscenza della lingua italiana da parte degli stranieri è un C1-C2, alcuni di loro sono in italia da talmente tanto tempo che hanno già la cittadinanza. 
Tuttavia, si tratta pur sempre di una classe composita per età e conoscenza della lingua, la partecipazione alle lezioni è abbastanza discontinua (c'erano persone che l'insegnante non vedeva da settimane), di conseguenza il numero di partecipanti varia ad ogni lezione ed è compreso tra i 15 e i 25 alunni.

29/01/2013
Gli studenti analizzano il sistema politico italiano, come vengono eletti i rappresentanti della Camera e del Senato, quali funzioni hanno gli organismi di governo e il Presidente della Repubblica. Come di consueto, l’insegnante stimola gli studenti a tirare fuori le loro conoscenze con domande dirette, interrogandoli anche sulle organizzazioni politiche dei rispettivi paesi e incoraggiando anche una riflessione di tipo storico. Anch’io sono coinvolta nella discussione.
Verso la fine della lezione, gli studenti rispondono per iscritto ad una domanda aperta dettata dall’insegnante, a cui segue la correzione ortografica tra i banchi, con il mio supporto.

Dopo una riflessione con la professoressa Anna Maria del CTP 3, vengo spostata in una classe di Italiano diversa.

05/02/2013
In questa classe il livello di conoscenza della lingua italiana è mediamente un B1, ma ci sono due studenti di livello A1 che inevitabilmente rimangono indietro. La mia funzione sarà quindi di dar loro supporto ed aiutarli a seguire un diverso programma all’interno della classe.
I due studenti sono due signori filippini di mezza età; uno di loro è aiutato dalla moglie, il cui livello di conoscenza dell’italiano è decisamente più alto. Questa vicinanza non è molto positiva, perchè non lo aiuta ad essere autonomo nello svolgimento degli esercizi né ad emanciparsi nel parlare, avendo sempre accanto la moglie che traduce per lui. Inoltre, il suo livello di scolarizzazione è piuttosto basso, è semi analfabeta anche nella sua lingua madre, ed è quindi molto difficile per lui apprendere a leggere e scrivere in una lingua diversa. Tuttavia, con molta fatica completiamo degli essercizi grammaticali sulla coniugazione del verbo ‘essere’.
Il livello di conoscenza della lingua italiana, e di scolarizzazione in generale, dell’altro studente, è un po’ più alto, ed è quindi più semplice aiutarlo nello svolgimento degli esercizi. 
Entrambi sono molto timidi ed il rapporto con loro andrà costruito a poco a poco.

mercoledì 13 febbraio 2013

Gli Shipibo - Konibo



Due articoli trattanti l'etnia Shipibo-Konibo attraverso 
tradizioni, arte, musica e immagini

IL COLLETTIVO D'ARTE BARIN BABABO
L’etnia indigena Shipibo-Konibo vive nella regione Ucayali che si trova nella foresta centrale peruviana ed é tristemente conosciuta come il “corridoio della povertà”.
La cultura Shipibo-Konibo é custode di una straordinaria conoscenza ancestrale della natura. La tradizione di questo popolo insegna a vivere in simbiosi con l’ambiente, a imparare dalla vita delle piante e degli animali.
La vita nelle comunità che ancora vivono a qualche ora dalla città scorre in armonia con le stagioni. Si vive di caccia, di pesca, di agricoltura e di artigianato, a questa attività si dedicano soprattutto le donne che fin da piccole vengono educate all’arte della ceramica e del ricamo. Gli sciamani curano i propri pazienti con cerimonie di canti chiamati Icari e con decotti di erbe medicinali come l’Ayahuasca.
I popoli indigeni del bacino del Rio delle Amazzoni utilizzano da tempo immemorabile il decotto della porzione lignificata e polverizzata delle liane di Banisteriopsis caapi e delle foglie di Psychotria viridis per ottenere l’Ayahuasca; utilizzata in cerimonie religiose e per scopi magico-terapeutici. Il più antico oggetto conosciuto legato al cerimoniale dell’Ayahuasca è una coppa ricavata da una pietra intagliata e decorata con incisioni, trovata nella foresta ecuadoregna e legata alla cultura Pastaza (500 a.c.-50 d.c.). Ciò dimostra come l’ Ayahuasca sia conosciuta ed utilizzata da almeno 2.500 anni.
Ad oggi alla situazione di estrema povertà in cui questo popolo vive da alcuni decenni si sommano l’influenza delle varie congregazioni religiose evangeliche e protestanti che pretendono di convertire la popolazione allontanandola dalle proprie tradizioni originarie e soprattutto la minaccia delle grandi multinazionali petrolifere, interessate a questa zona ricca di petrolio ed infine la distruzione ambientale generata dal commercio illegale del legno.
Molti giovani cercano fortuna emigrando nella capitale, Lima, lasciando la propria casa e le proprie terra in cambio di una vita fatta di miserie e stenti.
In tale contesto nasce il Collettivo di artisti Barin Bababo formato da un gruppo di giovani della comunità di San Francisco di Yarinacocha, che si trova a quaranta minuti da Pucallpa, capoluogo della regione.
Questi pittori dipingono straordinari quadri che rispecchiano e raccontano la cosmo-visione amazzonica, l’arte della pittura è divenuta per loro un mezzo importante per diffondere la propria cultura e a questo scopo sono già state organizzate diverse mostre sul territorio locale e internazionale di discreto successo che hanno dato la speranza a questi giovani artisti di poter vivere della propria arte.
Al Collettivo Barin Bababo si sono uniti non solo giovani appassionati alla pittura dei disegni chiamati Kenè, ma anche artigiani e artigiane della comunità, cercando di guadagnarsi il necessario per vivere attraverso l’arte prodotta, cercando di diffondere la propria cultura e sensibilizzare l’opinione pubblica sul pericolo che corre la propria etnia, ha dato a questi giovani artisti una nuova prospettiva di vita, ha risvegliato in loro la volontà di agire, di parlare e di farsi sentire.
Chiaramente rispetto al devastante impatto del sistema sociale ed economico perpetuato dall’Occidente il loro operato risulta essere minimale, generando sì arte, attraverso la cultura millenaria dell’etnia Shipibo-Konibo, ma altresì, lasciando gli artisti nell’immane compito soli, privi di supporto e risorse sufficienti alla salvaguardia del loro patrimonio di conoscenze. Le enormi difficoltà affrontate da questi artisti indigeni sono le difficoltà proprie dell’Occidente, incapace di cooperare efficacemente rispetto alla tutela delle culture locali, della salvaguardia del territorio e della dignità umana.
È così che a questi artisti si preclude la possibilità di essere attori economici nel mercato equo e solidale mondiale, in quanto neanche questo sistema risulta in grado di prendere coscienza del valore intrinseco di ciascuna opera, risultando incapace di proporre agli artisti il giusto compenso per l’opera creata, lasciando, in tal modo, col tempo, che essi si dedichino definitivamente alle uniche forme di sostentamento economico che ormai da decenni deturpano culture e territori della selva amazzonica, ma non solo.
Ciò che emerge è il forte divario che la cultura Shipibo-Konibo presenta nei confronti del sistema economico-finanziario ed in particolare con il concetto di sviluppo da noi adottati in maniera sempre più totalitaria negli ultimi sessanta anni.
In un epoca globalizzata come quella che ci troviamo a vivere oggi diventa fondamentale interrogarci sull’impatto della nostra cultura sulle migliaia sparse per il pianeta, riscoprendo nuove forme di intendere la vita, aperti alla condivisione in un ottica di azione locale e visione globale, usando adesso, questo momento di crisi che non deve essere derubricato a semplice tracollo finanziario e quindi problema da economista, bensì come inefficienza del nostro modello socio-economico, che ci vede tutti coinvolti nei gesti quotidiani.
Gli Shipibo-Konibo ed il collettivo artistico indigeno Barin-Bababo non devono e non possono farsi carico delle nostre inefficienze, ma possono essere un esempio valido, fatto di azioni dotate di un senso profondo e condiviso, non di gesti ripetuti convenzionalmente che, forti della propria identità culturale e dell’individualità di ciascun membro della comunità agiscono per il proprio benessere.
Benessere inteso anch’esso in maniera differente dal nostro, per il quale non occorre prevalere o padroneggiare bensì costruirsi singolarmente ed in comunità il proprio patrimonio culturale, da solo in grado di sopperire alle esigenze di una vita intera, senza che il suo sviluppo determini lo sconvolgimento dell’ambiente o di culture distanti e differenti.
Grazie a questo lavoro e alla collaborazione dell’antropologa Luisa Belaunde, il progetto Barin Bababo ha ottenuto un importante riconoscimento, infatti l’Istituto Nazionale della Cultura del Perù ha dichiarato il Kené Shipibo-Konibo Patrimonio Culturale della Nazione, riaffermandone così l’importanza per la cultura amazzonica peruviana.


Andrea Balice



La bellezza di quest’arte si può scorgere tra le parole dell’antropologa Luisa Belaunde, la quale riassume il significato del Kené per la cultura indigena inquadrando l’arte nelle credenze culturali proprie della popolazione degli Shipibo Konibo.

LA BELLEZZA

La bellezza secondo il pensiero Shipibo-Konibo si nota a fior di pelle.
Le persone, o le cose, sono belle quando hanno il Kené, ossia quando hanno il corpo coperto da una rete di segni geometrici che avvolgono la pelle con linee rette e curve, circuiti di energia che creano una nuova pelle fatta di luce e colore.
L’arte del Kené appartiene tradizionalmente alle donne, che secondo la Cosmologia, impararono a fare i disegni copiandoli dal corpo di una donna Inka proveniente dall’eterno mondo del fuoco del sole, che attraversò il fiume che separa gli immortali dai mortali.
Questa donna aveva sulla pelle i disegni dell’anaconda, la potente proprietaria cosmica dei fiumi e dell’arcobaleno che rappresenta il cammino che unisce l’acqua al sole.
Secondo il pensiero Shipibo-Konibo, i disegni di tutto ciò che esiste hanno origine nelle forme della pelle dell’anaconda primordiale; per questo , per poter vedere e fare i disegni é necessario consumare le piante che manifestano il potere dell’anaconda come il Piripiri e l’Ayahuasca.
Fin da piccole le bambine vengono trattate con Piripiri, una pianta Cyparacea che rende la vista più acuta e fa vedere i disegni nella mente, per poterli poi plasmare con precisione sulla pelle, sulle tele, sulla ceramica e sul legno. Le donne dipingono con bastoncini di legno e pennelli fatti con i propri capelli usando tinte naturali; inoltre ricamano, tessono tele e lavorano con perline colorate.
Nelle fiere artigianali del Perù si vedono spesso le donne Shipibo-Konibo vendendo i loro prodotti, però poche persone conoscono la complessità del loro pensiero artistico e la destrezza necessaria per produrre tali disegni.
Le donne non hanno bisogno di bozzetti, infatti disegnano direttamente ciò che vedono nella loro mente, rendendo più bello il quotidiano, trasformandolo a immagine e somiglianza del mondo Inka. Se non ci fossero le donne che disegnano il Kené, gli uomini non avrebbero ornamenti materiali e il mondo non potrebbe assomigliare a quello degli dei.
Alcuni uomini possono vedere disegni nella loro mente, anche se tradizionalmente non coltivano la abilità di materializzarli. Le visioni del Kené permettono loro di praticare il sciamanismo, che normalmente è una specialità maschile. Durante la cerimonia di Ayahuasca, chi partecipa visualizza la rete di filigrana di luce e colore che copre tutte le cose, che indica lo stato di salute fisica, mentale e spirituale delle persone. Attraverso il canto, lo sciamano entra in comunicazione con l’energia dell’anaconda primordiale e con gli spiriti delle piante, e la sua voce traccia disegni immateriali che avvolgono l’assistito curandolo. Cantare equivale a fare disegni immateriali di guarigione, chiari e profumati.
Il Kené è l’unione dell’estetica con la medicina, del materiale con l’immateriale, del femminile con il maschile. Vedere e disegnare il Kené equivale a mimetizzarsi con l’energia delle piante che hanno in sé il potere generativo dell’anaconda primordiale. Tutte le forme visuali, olfattive, sonore e tattili del disegno Shipibo-konibo sono una celebrazione alla bellezza dell’anaconda e richiamano all’Inka eterno che risplende luminoso nel cielo.

 Luisa Belaunde
Antropologa amazzonica


Fonte: 
I due articoli sono stati pubblicati sulla rivista "POGROM"; Associazione per i popolai minacciati, edizione speciale in lingua italia, 269_anno 43 Edizione speciale 1/2012


VIDEO
ARTE E RITUALITA' DELL'ETNIA SHIPIBO INDIGENI IN CERCA DI AUTONOMIA DALLE MULTINAZIONALI OCCIDENTALI


venerdì 8 febbraio 2013

Inizio corsi di informatica I° livello febbraio 2013

Siamo lieti di informarvi che martedì 19 febbraio 2013 si avvierà il corso di
 INFORMATICA I° LIVELLO
dedicato a studenti adulti.
Le lezioni si svolgeranno presso il CTP 3 ex Drovetti
via Vigone 63 - Torino
dalle ore 19.30 alle ore 21.30

giovedì 7 febbraio 2013

Tirocinio DITALS A_Aggiornamenti interventi al CTP 3 mese di gennaio 2013



Report degli interventi svolti presso il CTP 3 ex Drovetti di Torino
mese di gennaio 2013

Intervento: 08/01/20012
In questo periodo la classe sta leggendo e commentando la Costituzione Italiana.
A turno, gli studenti leggono brani degli articoli della Costituzione: l’insegnante corregge gli errori di lettura e spiega eventuali termini sconosciuti alla classe, usando spesso l’elicitazione come metodo didattico. La lettura stessa  diventa un pretesto per parlare degli usi e costumi dei paesi d’origine degli studenti, stimolando molto efficacemente la conversazione.
Dopo un’ora abbondante, l’insegnante detta tre domande aperte agli studenti, che si dedicano per il resto del tempo a rispondere per iscritto. L’insegnante passa tra i banchi per correggere i compiti, con il mio supporto.

Intervento: 15/01/2013
Continua la lettura della Costituzione, introdotta da un breve riassunto degli argomenti trattati nella lezione precedente. I vari articoli vengono sommariamente introdotti dall’insegnante che poi stimola gli studenti a tirare fuori le loro conoscenze con domande dirette, le quali a loro volta stimolano una vivace conversazione in classe. l’insegnante ha cura che tutti gli studenti partecipino attivamente a tale conversazione chiamando in causa con domande dirette i più taciturni. Anch’io talvolta sono coinvolta in questo modo.
Alla fine della lezione, gli studenti rispondono per iscritto ad una domanda aperta dettata dall’insegnante, a cui segue la correzione ortografica tra i banchi (con mio supporto).