venerdì 30 agosto 2013

COMUNICATO STAMPA_EMERGENCY SULLA GUERRA IN SIRIA

«Questo dunque è il problema che vi presentiamo, netto, terribile e inevitabile: dobbiamo porre fine alla razza umana oppure l'umanità dovrà rinunciare alla guerra?»
Lo scrivevano Bertrand Russell e Albert Einstein nel 1955.
 
Sono passati quasi sessant'anni, ma l'umanità non ha ancora rinunciato alla guerra. Anzi, ancora una volta, viene presentata come l'unica opzione possibile per mettere fine a un conflitto.
Non lo è. L'abbiamo visto con i nostri occhi in Iraq, in Afghanistan, in Libia: le guerre "per la pace" hanno solo alimentato altra violenza e in questi Paesi i civili continuano a morire, ogni giorno.
 
Ai morti già causati dalla guerra in Siria se ne aggiungeranno altri, perché scegliere le armi oggi significa decidere sempre, consapevolmente, di colpire la popolazione civile: nei conflitti contemporanei il 90% delle vittime sono sempre bambini, donne e uomini inermi.
Centinaia di migliaia di persone hanno già abbandonato la Siria per cercare rifugio nei Paesi vicini. Li abbiamo incontrati anche in Sicilia, dove i nostri medici stanno garantendo le prime cure ai profughi che stanno sbarcando sulle coste di Siracusa.
 
In tutti questi anni abbiamo visto che la guerra è sempre l'opzione più disumana, e inutile.
Chiediamo che l'Italia rifiuti l'intervento armato e si impegni invece per chiedere alla comunità degli Stati l'immediato intervento diplomatico, l'unica soluzione ammissibile secondo il diritto internazionale, l'unica in grado di costruire un processo di pace che abbia come primo obiettivo la tutela della popolazione siriana, già vittima della guerra civile.
 
L'umanità può ancora decidere di rinunciare alla guerra: difendere e praticare i diritti umani fondamentali è l'unico modo per costruire le basi per una convivenza pacifica tra i popoli.

martedì 20 agosto 2013

Angela Merkel visita il campo di concentramento di Dachau_2013

Nella fittissima agenda elettorale di Angela Merkel, la visita di oggi al campo di concentramento di Dachau sarà una prima assoluta. È la prima volta, infatti, che un capo di governo tedesco entra nel campo di concentramento della cittadina bavarese.
La cancelliera, in pista per un terzo mandato, visiterà il campo nei pressi di Monaco verso le 3 del pomeriggio (ora italiana). Terrà un breve discorso e deporrà una corona di fiori in memoria delle vittime.
Merkel, 59 anni, sarà accompagnata dal presidente del Comitato degli ex prigionieri di Dachau, Max Mannheimer, e da altri sopravvissuti. Solo una piccola parte della visita è stato quello di essere aperta alla stampa.
Il signor Mannheimer, 93 anni, ha lavorato a lungo affinché Merkel facesse questo viaggio, che l'ex prigioniero non esita a definire "storico". Nella visita Mannheimer vede un "segno di rispetto per gli ex detenuti".
Nel suo podcast settimanale di sabato, Merkel ha spiegato che si recherà a Dachau "con un senso di vergogna e compassione" e che "quello che è successo nei campi di concentramento è e rimane incomprensibile".
I nazisti aprirono il campo di Dachau nel marzo del 1933, poco dopo che Hitler salì al potere, per internare i prigionieri politici. Alla fine è diventato il primo campi di concentramento nazista, modello per tutti gli altri. Più di 200.000 oppositori politici, omosessuali, ebrei, disabili, zingari o prigionieri di guerra furono internati a Dachau durante la seconda guerra mondiale, tra cui l'ex primo ministro francese Léon Blum, che era ebreo. Più di 41.000 di loro sono stati uccisi o sono morti di stanchezza, fame o malattia, prima che il campo fu liberato dagli americani nell'aprile del 1945.
Oggi è diventato un memoriale che attira circa 800.000 visitatori ogni anno.
Merkel ha già visitato altri campi di concentramento nazisti, tra cui il Buchenwald nell'aprile del 2010 con il presidente degli Stati Uniti Barack Obama.
Dopo la sua visita, Merkel terrà un comizio elettorale in vista delle elezioni regionali bavaresi del 15 settembre e federali del 22. Anche ieri la cancelliera aveva in programma un comizio elettorale in Baviera, nella cittadina di Ingolstadt. Appuntamento che ha però dovuto annullare per l'allarme (poi rientrato) suscitato dal sequestro di tre persone nel municipio della cittadina.
Fonte:  http://www.huffingtonpost.it

martedì 13 agosto 2013

Svastiche sui muri di Stazzema_2013

STAZZEMA
Sono apparse negli ultimi giorni lungo la via Provinciale tra Pontestazzemese e Terrinca. 
Almeno 25 svastiche, alcune disegnate addirittura al contrario, che imbrattano i muri lungo la strada e che hanno provocato lo sdegno della popolazione che, in questi luoghi più che altrove, non può non gurdare con orrore al simbolo del nazismo.
E lo sdegno aumenta in considerazione del fatto che le svastiche che imbrattano i muri lungo la strada sono apparse a pochi giorni dall’anniversario della strage di Sant’Anna di Stazzema. 
Una offesa intollerabile per chi le ha viste, un insulto alle 560 vittime di Sant’Anna commemorate lunedì alla presenza delle istituzioni e del ministro Maria Chiara Carrozza.

FOTO Venticinque svastiche sulle strade dell'eccidio

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L’azione non è passata inosservata ed anzi ci sarebbero dei testimoni oculari che hanno già raccontato ciò che hanno visto alle autorità. 
Sulle svastiche è infatti stata avviata una indagine. Se ne sono occupati i vigili urbani ma la vicenda è seguita anche dai carabinieri. 
E a quanto pare, proprio grazie ad alcune testimonianze, gli inquirenti avrebbero già individuato un responsabile del gesto.

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Fonte dell'articolo: http://iltirreno.gelocal.it