mercoledì 31 agosto 2011

MANIFESTAZIONE per il 25 APRILE

In relazione al progetto governativo di accorpamento delle festività laiche infrasettimanali alla domenica successiva, l’Anpi Provinciale di Torino ed il Coordinamento delle Associazioni della Resistenza esprimono il proprio totale disaccordo ed indicono una manifestazione regionale per:




sabato 3 Settembre 2011 alle ore 16.00

a Torino in Piazza Carignano


25 Aprile, 1 Maggio, 2 Giugno: sempre!


Partecipano:
· Carla Nespolo – Vicepresidente nazionale Anpi
· Giorgio Airaudo – Segretario Fiom
· Mario Dogliani – Docente universitario Diritto Costituzionale
· Alice Ravinale – Treno della Memoria


Saranno presenti
rappresentanti delle Istituzioni, delle Organizzazioni sindacali e culturali

I cittadini sono invitati a partecipare
ed a sottoscrivere la petizione per l’annullamento del progetto


Il Presidente dell’Anpi Provinciale
Diego Novelli
E' in corso una raccolta firme per la petizione

domenica 21 agosto 2011

Libro_Un balilla partigiano


"Un balilla partigiano"

"Un balilla partigiano" un libro scritto da Emanuele Cassarà, nel 2004 ma assolutamente recente non solo per i contenuti ma anche per il periodo storico che stiamo vivendo; il libro è edito da CDA&VIVALDA.


DESCRIZIONE:

Nei giorni tragici e convulsi dopo l'8 settembre, un ex balilla raggiunge i famosi "ribelli" sulle montagne della Valle di Susa e diventa partigiano. Il 18 aprile 1945 durante un rastrellamento viene catturato, incarcerato a Susa e condannato a morte. Lo salva il 25 aprile, la Liberazione, ma appena liberato scopre che nel frattempo la sua 114 brigata Garibaldi è stata attaccata in forze e che sono morti sedici compagni, tra cui il suo amico Giuseppe. Perché mai un massacro così organizzato e spietato a pochi giorni dalla fine della guerra? A sessant'anni dai fatti, l'ex partigiano torna sul posto, rintraccia e interroga i superstiti per chiarire l'atroce fatto di sangue. Dalla sua inchiesta riaffiora una storia vera, asciutta e drammatica.

mercoledì 17 agosto 2011

Libro_35 anni sovversivi

Siamo lieti di contribuire alla diffucione del testo: "35 anni sovversivi" di Giovanni Palladino, giornalista pubblicista nato il 18 agosto 1980 a Vallo della Lucania.
In questo articolo sono presenti alcune informazioni sul contenuto del libro.


Per acquistarlo si può contattare direttamente l'autore su facebook (gianni palladino) oppure l'editore (giuseppe.galzerano@tiscalinet.it - tel. 0974/62028).

sabato 13 agosto 2011

50° Anniversario della costruzione del muro di Berlino

Tra la giornata del 12 agosto e del 13 agosto 1961 in Germania nella città di Berlino ebbe inizio la costruzione di un muro che circondava i tre settori (Ovest) della città.

Oggi ricorre il 50° anniversario dalla costruzione del muro.

Il Muro di Berlino (in tedesco: Berliner Mauer), era una barriera in cemento alta circa tre metri che separava Berlino Est, capitale della Repubblica Democratica Tedesca (Germania Est), da Berlino Ovest, enclave della Repubblica Federale di Germania (Germania Ovest) circondata dal territorio della Repubblica Democratica Tedesca.

Eretto dal governo comunista della Germania Est, divise in due la città di Berlino per 28 anni, dalla sua costruzione (iniziata il 13 agosto del 1961) fino al suo crollo, avvenuto il 9 novembre 1989.

Per comprenderne meglio le motivazioni è necessario riportare alcuni fatti storici importanti: nel 1945, poco prima della fine della seconda guerra modiale, nel corso della conferenza di Yalta in Crimea, (durante la seconda guerra mondiale, i capi politici dei tre principali paesi Alleati Franklin Delano Roosevelt, Winston Churchill e Stalin, presero alcune decisioni importanti sul proseguimento del conflitto, sull'assetto futuro della Polonia, e sull'istituzione dell'Organizzazione Inserisci linkdelle Nazioni Unite); venne decisa la divisione di Berlino in quattro settori controllati e amministrati da Unione Sovietica, Stati Uniti d'America, Regno Unito e Francia; il settore sovietico era il più esteso.

Dal 1949 i tre settori controllati da Stati Uniti d'America, Francia e Gran Bretagna (Berlino Ovest), anche se nominalmente indipendenti, erano in effetti una parte di Germania Ovest completamente circondata dalla Germania Est.

Inizialmente ai cittadini di Berlino era permesso di circolare liberamente tra tutti i settori, ma con lo sviluppo della Guerra Fredda i movimenti vennero limitati; il confine tra Germania Est e Germania Ovest venne chiuso nel 1952 e l'attrazione dei settori occidentali di Berlino per i cittadini della Germania Est aumentò. Circa 2,5 milioni di tedeschi dell'est passarono ad ovest tra il 1949 e il 1961.

Per fermare l'esodo delle persone della Germania Est iniziò la costruzione di un muro attorno ai tre settori occidentali nella notte tra il 12 e il 13 agosto 1961 a Berlino Est. Inizialmente questo consisteva di filo spinato, ma già il 15 agosto iniziarono ad essere utilizzati gli elementi prefabbricati di cemento e pietra destinati a formare la prima generazione di un vero e proprio muro. Il muro divideva fisicamente la città; quando circondò completamente Berlino Ovest, trasformò in pratica i settori occidentali in un'isola rinchiusa entro i territori orientali.

La costruzione del muro

Il muro era lungo più di 155 km. Dopo la costruzione iniziale, venne regolarmente migliorato. Nel giugno 1962 venne costruito un secondo muro all'interno della frontiera destinato a rendere più difficile la fuga verso la Germania Ovest, fu così creata la cosiddetta "striscia della morte". In seguito il muro di prima generazione fu abbattuto e oggi è difficile riconoscere parti di quel muro. Nel 1965 si diede inizio alla costruzione della terza generazione del muro che avrebbe soppiantato le precedenti. Era composto da lastre di cemento armato collegate da montanti di acciaio e coperti da un tubo di cemento. Il "muro di quarta generazione", iniziato nel 1975, era in cemento armato rinforzato, alto 3,6 metri e composto di 45.000 sezioni separate, di 1,5 metri di larghezza, più semplici da assemblare rispetto al muro di terza generazione, per un costo di 16.155.000 marchi della Germania Est. Per fare un confronto, un panino al tempo costava 1,04 marchi della Germania Est. A partire dal 1975 il confine era anche protetto nella "striscia della morte" da recinzioni, 105,5 km di fossato anticarro, 302 torri di guardia con cecchini armati, 20 bunker e una strada illuminata per il pattugliamento lunga 177 km.

Si consiglia un approfondimento dalla consultazione del sito Berlinermauer 1961-1989.

Inizialmente, c'era solo un punto di attraversamento per gli stranieri e i turisti, in Friedrichstrasse; le potenze occidentali avevano altri due checkpoint, a Helmstedt sul confine tra Germania Est e Ovest e a Dreilinden sul confine sud di Berlino Ovest. Per i berlinesi erano inizialmente disponibili 13 punti di attraversamento, 9 tra le due parti della città e 4 tra Berlino Ovest e la DDR; in seguito, con un atto simbolico, l'attraversamento della porta di Brandeburgo fu chiuso. I checkpoint vennero battezzati con i nomi fonetici: Alpha (Helmstedt), Bravo (ancora visibile a Dreilinden sulla A9 appena usciti da Berlino), e Charlie (Friedrichstraße).


Foto di Elena Scarabello

lunedì 8 agosto 2011

Report_La povertà in Italia nel 2010

Normalmente, la povertà viene definita attraverso dei parametri prettamente economici costituiti dagli indici di povertà assoluta e relativa. Il primo è riferito all’incapacità di un individuo o nucleo familiare di disporre dei beni raccolti in un paniere tipo che rispecchia i livelli minimi di sostentamento riguardo a beni essenziali come acqua, cibo, vestiti e abitazione. E’ un indice variabile, legato al mercato, pertanto differisce in base a parametri territoriali, temporali ed anagrafici. Scorrendo il rapporto, in Italia nel 2010 tale indice per individui con età compresa tra 18 e 59 anni va da 766,60 € nel caso in cui si viva in un’area metropolitana del Nord a 516,79 € se, invece, si abita in un piccolo comune del Sud. L’indice globale è fissato dalla Banca Mondiale, secondo cui è assolutamente povero chi vive con meno di 1.25 $ al giorno (al momento in cui scriviamo il dollaro vale 1,46 €, pertanto tale soglia è di 0,87 €, meno di 1€ al giorno che ben descrive la disparità di ricchezza esistente). In Italia, nel 2010 ci sono 3 milioni e 129 mila persone sotto la soglia di povertà assoluta corrispondenti al 5,2% di quelle residenti (oppure 1 milione e 156 mila famiglie pari al 4,6% di quelle residenti).
Passiamo ora a considerare il secondo indice, quello definito come povertà relativa, la cui soglia è pari alla spesa media pro-capite in un paese e rappresenta una convenzione adottata a livello internazionale. Si definisce povero relativo un nucleo di due persone la cui spesa media è inferiore alla spesa media pro-capite dell’anno di riferimento e nel territorio in esame. In Italia, nel 2010, la soglia di povertà relativa è pari a 992,46 €. Quando le famiglie hanno un numero di componenti diverso da due, si utilizza una scala di equivalenza formata da un insieme di fattori di correzione.
In base a tale indice si apprende che in Italia esistono un milione 617 mila poveri relativi al Nord, un milione e 15 mila al Centro e ben cinque milioni 641 mila al Sud, per un totale di 8 milioni 872 mila individui, pari a 24 milioni 898 mila famiglie (rispettivamente il 13,8% della popolazione e l’11% delle famiglie). Sono, inoltre, da considerarsi “comunque povere” le persone che si trovano entro un livello pari a +20% della soglia di povertà relativa, (equivalente, per un nucleo di due persone, ad una spesa tra 992,46 e 1.190,95 €). Così, nel caso delle famiglie, la quota di povertà diventa pari al 18,6% (con un minimo del 9,8% al Nord ed un massimo del 35,9% al Sud) come rappresentato nel seguente grafico:In termini di individui, tenendo conto che una famiglia povera è composta in media da 3 persone, otteniamo un numero pari a 13 milioni 893 mila persone in condizioni di povertà, pari ad oltre il 23% degli abitanti. Quasi una persona su quattro, quasi una famiglia su cinque, è povera!
Questi dati non possono che esprimere preoccupazione e confermano ancora una volta una nazione divisa in due, noto che la quota maggiore di povertà è da considerarsi al Sud. Ma l’inquietudine aumenta alla luce dei dati dello scorso anno che denotano un progressivo aumento della povertà relativa, che al Centro passa da 5,9% a 6,3% e al Sud da 22,7% a 23%, un valore quasi cinque volte maggiore di quello registrato nelle regioni del Nord (stabile al 4,9%).
Fonte: Istat - La povertà in Italia

lunedì 1 agosto 2011

2 agosto 1980_Strage alla Stazione di Bologna

Alle mie due cugine
Manuela Gallon anni 11
e Natalia Agostini in Gallon anni 40
PER NON DIMENTICARE
XXXI anniversario della Strage alla Stazione di Bologna.

LA STRAGE

Il 2 agosto 1980, alle ore 10,25, una bomba esplose nella sala d'aspetto di seconda classe della stazione di Bologna.
Lo scoppio fu violentissimo, provocò il crollo soccorsidelle strutture sovrastanti le sale d'aspetto di prima e seconda classe dove si trovavano gli uffici dell'azienda di ristorazione Cigar e di circa 30 metri di pensilina. L'esplosione investì anche il treno Ancona-Chiasso in sosta al primo binario.
Il soffio arroventato prodotto da una miscela di tritolo e T4 tranciò i destini di persone provenienti da 50 città diverse italiane e straniere.

Il bilancio finale fu di 85 morti e 200 feriti. La violenza colpì alla cieca cancellando a casaccio vite, sogni, speranze.

La città si trasformò in una gigantesca macchina di soccorso e assistenza per le vittime, i sopravvissuti e i loro parenti.
soccorsiI vigili del fuoco dirottarono sulla stazione un autobus, il numero 37, che si trasformò in un carro funebre.
E' lì che vennero deposti e coperti da lenzuola bianche i primi corpi estratti dalle macerie.

Alle 17,30, il presidente della Repubblica Sandro Pertini arrivò in elicottero all'aeroporto di Borgo Panigale e si precipitò all'ospedale Maggiore dove era stata allestita una delle tre camere mortuarie.
Per poche ore era circolata l'ipotesi che la strage fosse stata provocata dall'esplosione di una caldaia ma, quando il presidente arrivò a Bologna, era già stato trovato il cratere provocato da una bomba.
Incontrando i giornalisti Pertini non nasconse lo sgomento: "Signori, non ho parole" disse,"siamo di fronte all'impresa più criminale che sia avvenuta in Italia".

Ancora prima dei funerali, fissati per il 6 agosto, si svolsero manifestazioni in Piazza Maggiore a testimonianza delle immediate reazioni della città.
Il giorno fissato per la cerimonia funebre nella basilica di San Petronio, si mescolano in piazza rabbia e dolore.
Solo 7 vittime ebbero il funerale di stato.
Il 17 agosto "l'Espresso" uscì con un numero speciale sulla strage.
In copertina un quadro a cui Guttuso ha dato lo stesso titolo che Francisco Goya aveva scelto per uno dei suoi 16 Capricci: "Il sonno della ragione genera mostri". Guttuso ha solo aggiunto una data: 2 agosto 1980.

Cominciò una delle indagini più difficili della storia giudiziaria italiana.
Per la ricostruzione della vicenda politico-giuridiziaria si rimanda alla consultazione del sito dell'Associazione tra i famigliari delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980: http://www.stragi.it/index.php?pagina=vicenda
Ringraziando l'Associazione per non dimenticare
Fonte dell'articolo: www.stragi.it/index.php

Anche quest'anno il Comune di Bologna propone il 2 agosto come giornata dedicata al ricordo.
Programma completo della giornata.

Vostra cugina Elena S.