giovedì 24 settembre 2015

Premio Persona e Comunità_III edizione

La nostra presidente Elena Scarabello componente del Comitato Scientifico del Centro Studi Cultura e Società ha il piacere di invitarvi a partecipare alla III Edizione del Premio Persona e Comunità organizzato dal Centro Studi Cultura e Società per l'anno 2015-2016.  

Centro Studi Cultura e Società



Premio Persona e Comunità

Per i migliori Progetti di P.A., Scuola, Sanità e Volontariato

A) Formazione; B) Cultura e Socialità; C) Solidarietà e Servizi socio-sanitari



III Edizione – Scadenza 29/10/2015



Info Cultura e Società: cultsoc@fastwebnet.it347 8105522



Il Centro Studi Cultura e Società promuove la III edizione del Premio Nazionale Persona e Comunità, il cui termine, per la presentazione delle Candidature dei Progetti, è previsto per il 29 ottobre 2015.

Il Premio, a partecipazione gratuita, si propone di premiare, valorizzare e diffondere i migliori Progetti a contenuto socialerealizzati dalle Pubbliche Amministrazioni (ivi comprese Sanità e Istruzione) e dalle organizzazioni di Volontariato, per il miglioramento concreto della qualità della vita, in un’ottica di servizi offerti alla persona ed ai cittadini.



Il Premio rappresenta oggi il più importante (se non l’unico) riconoscimento che valorizza le Buone Pratiche in ambito sociale realizzate da PA e Volontariato.

La qualità dei Progetti e l’importanza delle Pubbliche Amministrazioni e delle Organizzazioni di Volontariato che hanno partecipato alla I Edizione, rappresentano la testimonianza di quanto sia importante riconoscere i buoni esempi e del valore che tale riconoscimento assume per la motivazione delle persone che vi operano.



Il Premio Persona e Comunità è strutturato in tre sezioni:

A) Progetti inerenti Apprendimento e Formazione;

B) Progetti relativi a Cultura, Socialità e Tempo Libero;

C) Progetti in materia di Solidarietà e Servizi Socio-Sanitari



Regolamento e Modello di Candidatura (in formato excel), scaricabile dal sito http://culturaesocieta.gsvision.it/, inoltre è disponibile la Ricerca realizzata sulla base dei progetti che hanno partecipato alla II Edizione.



Nella sezione Regolamenti possono essere consultati e scaricati i regolamenti dei premi e delle rassegne. Nella sezione Programmi pagina Programmi del Mese, può essere consultata e scaricata la News mensile.


Centro Studi Cultura e Società

Tel: 011 4333348 – 347 8105522

Sede legale: via Cesana 56 10139 Torino – Sala eventi: via Vigone 52 (Torino)

giovedì 17 settembre 2015

Memoriale di Auschwitz, risposta alle preoccupazioni di Cesare De Seta

Divulghiamo le ultime vicende sul Memoriale di Auschwitz pubblicate dall'ANED e dalla Fondazione memoria della deportazione il 3 settembre 2015
 
Il quotidiano la Repubblica ha pubblicato, nelle pagine culturali, un preoccupato intervento dello storico dell'arte Cesare De Seta a proposito delle sorti del Memoriale italiano di Auschwitz. L'ANED ha inviato al giornale una lettera di precisazione, che pubblichiamo di seguito, seguita dalle prese di posizione del sindaco di Firenze Dario Nardella e del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. Questa la nota dell'ANED:
Leggiamo sulle pagine della Cultura di Repubblica il preoccupato intervento del prof. Cesare De Seta sulle sorti del Memoriale italiano ad Auschwitz, realizzato da Lodovico Belgiojoso, Primo Levi, Pupino Samonà, Nelo Risi, Luigi Nono e altri.
Poiché l'opera in questione è da sempre di proprietà dell'Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti (ANED) ci sentiamo di rispondere alla preoccupazione di De Seta e di fornire qualche informazione ai lettori.
Come si ricorda nell'articolo, il Memoriale è chiuso, per decisione del Museo di Auschwitz, ormai da 4 anni. Di più: il Museo ha inviato nell'aprile 2014 un ultimatum all'ANED e al governo italiano, in cui si minacciava lo smantellamento dell'istallazione.
Di fronte a questa minaccia; di fronte al fatto che nessuno dei governi che si sono succeduti da Prodi in avanti, e che nessun ministro o partito politico rappresentato in Parlamento hanno difeso il diritto del Memoriale di rimanere nel luogo per il quale era stato progettato, l'ANED si è piegata a cercare in Italia un luogo adatto a salvare quell'opera dalla distruzione.
Dal novembre dello scorso anno questo luogo è stato individuato a Firenze. Il 20 maggio scorso Comune di Firenze, Regione Toscana, Ministero dei Beni culturali e ANED hanno sottoscritto un protocollo d'intesa che formalizza questa scelta.
Nelle prossime settimane gli esperti dell'Istituto Centrale del Restauro di Roma e dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze - le massime autorità mondiali in fatto di restauro e tutela delle opere d'arte - andranno ad Auschwitz, compiranno i necessari interventi di restauro e infine smonteranno e "impacchetteranno" l'opera, che sarà trasportata a Firenze.
Lì finalmente il Memoriale sarà rimontato e aperto al pubblico, dopo molti anni di forzata chiusura. Allora tutti potranno visitarlo e - come l'ANED ha scritto al direttore del Museo del Lager - "potranno valutare di persona l'enormità della responsabilità che il Museo di Auschwitz, sotto la sua direzione, si è voluto assumere nei confronti di quest'opera e dei suoi autori, che furono tra le menti più limpide della cultura italiana del Novecento".
Così stanno le cose. Noi apprezziamo la preoccupazione del prof. De Seta; pensiamo che la rimozione di quella installazione da Auschwitz sia una sconfitta per la cultura italiana, e in ultima istanza per il nostro paese.
Ormai però il dado è tratto. Noi speriamo che il prof. De Seta e quanti hanno fatto conoscere la propria contrarietà allo smantellamento dal Blocco 21 ora vogliano impegnarsi per illustrare e diffondere il valore di quest'opera nella sua nuova collocazione, per trasformare l'abominio della sua rimozione in una nuova occasione di visita, di studio, di valorizzazione, nel ricordo dei suoi autori.
Di seguito le note diffuse dal sindaco Nardella e dal presidente Rossi.
"Il memoriale italiano di Auschwitz è un'opera d'arte simbolo della memoria nazionale che deve essere valorizzato – è il parere del sindaco di Firenze Dario Nardella -. Per questo, dopo lo sfratto dal Blocco 21 deciso dalla direzione del museo polacco, abbiamo deciso insieme alla Regione Toscana e Aned, di candidare Firenze quale sua nuova casa. Una proposta che, grazie al Ministero dei Beni Culturali, si è concretizzata. È stata individuata la sede, l'EX3 a Gavinana che diventerà un vero e proprio Polo della Memoria, il cui fulcro sarà appunto il memoriale di Auschwitz e che vedrà anche un percorso museale all'avanguardia con una sezione dedicata al Museo della Resistenza e Liberazione. In questo modo il memoriale diventerà un centro attivo di formazione e diffusione della conoscenza rivolto prima di tutto ai giovani, perché la memoria è fondamentale per trasmettere i valori alle generazioni future. Quindi non c'è nessuna incertezza sul destino dell'opera che a Firenze non sarà solo tutelata ma valorizzata, rinnovando quel ruolo di strumento di trasmissione della memoria che era negli intenti dei suoi creatori"
 
“Abbiamo da sempre le idee chiare sul futuro del Memoriale – afferma il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi – sulla scia delle politiche della memoria che la Toscana porta avanti da sempre e che hanno nella creazione del Treno della memoria che ha portato negli anni 6mila studenti ad Auschwitz:  tenere accesa una luce  su quello che hanno voluto dire fascismo e nazismo e sui rischi che ancora oggi possono minacciare le democrazie, sugli stermini e le violenze di massa del Novecento e di oggi. Non sarà infatti 'solo' un monumento, ma un centro attivo di formazione e diffusione della conoscenza. Un museo non-museo, moderno e multimediale, un esercizio antiretorico della memoria. Un monito e un inno al rispetto della dignità dell'uomo e della sua libertà troppe volte calpestata. Uno spazio dedicato non solo alla Shoah, ma a tutti gli stermini”. 
 
Il memoriale - precisa una nota della Regione - sarà smontato e portato via da Auschwitz entro le prossime settimane, secondo l'ultima proroga in ordine di tempo concessa dalla direzione del museo. Smontaggio, trasporto e messa in sicurezza dell'opera saranno a cura del Ministero per i beni culturali. Un'operazione che vale da sola diverse decine di migliaia di euro. Il Comune di Firenze metterà a disposizione la struttura che ospiterà l'opera e assumerà la direzione dei lavori di trasformazione dell'immobile. La Regione garantirà la valorizzazione culturale del memoriale. L'Aned curerà la progettazione artistica della nuova installazione, assieme all'architetto Alberico Belgiojoso figlio e partner del progettista, e le schede, i documenti e il percorso che lo correderanno. Un comitato storico-scientifico presiederà alla ricontestualizzazione del Memoriale, con l'obiettivo di inaugurarlo entro due anni.
 
3 settembre 2015

domenica 6 settembre 2015

Ricordo dei 600000 militari italiani_6 settembre 2015



Partecipazione al ricordo dei 600000 militari italiani che rifiutarono di aderire alla R.S.I. ed al suo alleato tedesco per loro fu l'inizio della prigionia e del internamento nei lager tedeschi.
Targa del Monumento antistante al Circolo Monte Sabotino donata il 25 aprile 2014.

Nomi dei 29 caduti partigiani di Borgo San Paolo, Cit-Turin, Cenisia, Pozzo Strada.



mercoledì 2 settembre 2015

Cerimonia di commemorazione_Miss Charlotte_10 settembre 2015



71° Anniversario tragedia del Gran Miol- Valle Argentera.

Domenica 13 settembre 2015  si terra' la cerimonia di commemorazione per ricordare i nove uomini del B17 dell'855 gruppo borbandieri dell'USAF - Miss Charlotte -  che nella notte del 10 settembre del 1944 si schianto' sulla cresta del Gran Miol in Valle Argentera mentre trasportava armi munizioni e viveri da paracadutare alle formazioni partigiane delle Langhe.
Il sentiero che porta al monumento del Gran Miol verrà inserito tra i percorsi de "La memoria delle Alpi" progetto transfrontaliero che promuove il recupero dei sentieri della libertà fra Italia e Francia.


IL PROGRAMMA
·          Bergeria del Gran Miol (2240 mt.): 
Ore 08.30 Ritrovo e salita a piedi (500 metri circa di dislivello) al monumento disegnato dal Professor Raffaele Mondazzi dell'Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino e da alcuni studenti dell'International School of Turin e alla lapide che ricorda i nove avieri americani: inaugurazione e benedizione.
·         Pian della Milizia (2104 mt.):
Ore 11.00 Picchetto d’onore della Brigata Alpina Taurinense: Alzabandiera Italiano e Americano
Ore 11.15 Saluto Autorità: Consiglio Regionale del Piemonte - Sindaco Sauze di Cesana -  Brigata Alpina Taurinense - Saluto del rappresentante dell'Associazione Aero-Re.L.I.C. (Research, Locate and Identify Crashes) che nel 1992 ritrovo' e mappo'  i resti del B17.
Ore 11.30 Intervento dello storico Professor Nicola Adduci di Istoreto sul contesto storico dei fatti accaduti 71 anni fa nell’alta Val Susa
Ore 12.00 Santa Messa celebrata dal Parroco di Sauze di Cesana Don Paolo Molteni in suffragio dei 9 militari americani caduti. 

Al termine della cerimonia civile e religiosa verrà preparato un pranzo al campo con polenta, salsiccia e formaggio. 

La commemorazione continuerà nel pomeriggio presso la Chiesa di San Restituto (Comune di Sauze di Cesana) dove alle 15.00 dopo gli interventi di Don Paolo Molteni, Germano Bellicardi, esperto di storia della Chiesa ed ex Sindaco di Susa, Gianfranco Molinar dell’Associazione SOLE Onlus, Ricercatore CNR ed ex direttore Istituto Metrologia Colonnetti inizierà una sottoscrizione per la raccolta fondi destinata alla costruzione di una casa di recupero per madri e bambini sieropositivi in Maputo (Mozambico) gestita dalla Onlus Sole. Con questa iniziativa si vuole dare un segno tangibile per ricordare e onorare gli uomini di Miss Charlotte. 

Il trasferimento dal parcheggio del ponte Montenero al Pian della Milizia, per coloro che non potessero raggiungere con mezzi propri (auto non adatte), o a piedi, sarà garantito da mezzi militari e fuoristrada messi a disposizione da Associazioni combattentistiche e volontari.
L’iniziativa ha il Patrocinio del Consiglio Regionale del Piemonte.
In caso di maltempo la cerimonia si terrà nella Chiesa di San Restituto e il pranzo nell'hangar dell'eliporto di Sauze di Cesana. 
I fatti

“……Il 10 settembre del 1944 volava un B17 dell'855 gruppo bombardieri dell'USAF - Miss Charlotte - con 9 uomini di equipaggio - proveniente da Algeri e destinato a paracadutare viveri, armi e munizioni alle formazioni partigiane cuneesi.
Miss Charlotte a causa di una tempesta di neve aveva perso la rotta spostandosi troppo verso nord rispetto alle valli di Cuneo. Era riuscito a infilarsi nella valle Argentera attraverso il Passo di  Frappier (2891 mt)  e, soprattutto,  a  evitare miracolosamente  il Gran Queyron  (3060 mt) a sinistra e la cima Frappier (3030 mt) a destra ma poi, probabilmente pensando di aver superato le montagne piu alte aveva perso quota andando a spanciare, prima, sui pendii erbosi che precedono la cresta che porta al Gran Miol (2995 mt) e a schiantarsi poi, esplodendo, tra le rocce che dividono le due biforcazioni della valle Argentera - la valle del Gran Miol e la valle Lunga.
Per i nove uomini dell'equipaggio (il pilota John R. Meyers, il Copilota Darl J. Heffelbower, il navigatore Ian S. Raeburn, Bombardiere Raymond L. Wilson, l'operatore Radio Ernest G. Kolln, e gli addetti alle mitragliere Donald C. Pullis, Robert B. Lloyd, Louis H. Simpson e Walter H. Bildstein) non ci fu scampo.
Il primo ad accorgersi di quello che era successo fu Il capitano della milizia Vittorio Bianco stanziato a Sestriere che in quella notte di neve e nebbia senti'  dapprima il rombo dell'aereo che si stava avvicinando e poi l'esplosione.
I resti dei piloti vennero prima tumulati a Sauze di Cesana e poi, a guerra finita, raccolti da due ufficiali americani e sepolti prima in un cimitero militare americano presso Pisa e dopo due anni trasferiti negli Stati Uniti…..”