venerdì 28 gennaio 2011

Giorno della memoria


Il Giorno della Memoria è una ricorrenza istituita con la legge n. 211 del 20 luglio 2000 dal Parlamento italiano che ha in tal modo aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come giornata in commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo e del fascismo, dell'Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.
La scelta della data ricorda il 27 gennaio 1945, quando le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, nel corso dell'offensiva in direzione di Berlino, arrivarono presso la città polacca di Oswiecim (maggiormente nota con il suo nome tedesco di Auschwitz), scoprendo il suo tristemente famoso campo di concentramento e liberandone i pochi superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazista.
Dei cinquanta milioni di morti della seconda guerra mondiale, sei millioni furono gli Ebrei sterminati nei campi di concentramento nazisti:uomini e donne, vecchi e bambini di quasi ogni paese d'Europa trovarono la morte nei "lager", dopo inaudite sofferenze; pochissimi furono i sopravvissuti.
Primo levi, nell'introduzione al suo libro autobiografico"Se questo è un uomo" (da cui e trata anche la lirica qui presentata) afferma: "per mia fortuna, sono stato deportato ad Auschwitz solo nel 1944, e cioè dopo che il governo tedesco, data la crescente scarsità di manodopera, aveva stabilito di allungare la vita media dei prigionieri da eliminarsi, concedendo sensibili miglioramenti nel tenore di vita e sospenendo temporaneamente le uccisioni ad arbitrio dei singoli". Levi, dunque, Ebreo e partigiano e perciò doppiamente inviso ai nazisti, grazie alla sua "fortuna" riesce a sopravvivere all'incubo del "lager";ma, per che questa esperienza di totale disumanizzazione, di perdita di ogni dignità e identità umana non debba mai piu, per nessun individuo al mondo, ripetersi, è necessario, dice Levi, che tutti sappiano che cosa ha significato essere prigioniero nei Lager nazisti e mai, mai lo dimenticheremo, pena le piu terribili maledizioni.

SE QUESTO E' UN UOMO
Di Primo Levi

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepidi case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:

Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.

Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.

O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.

Il link rimanda ad un video con lettura della lirica
http://www.youtube.com/watch?v=_M3dpL4nj3Q&feature=player_embedded

Il progetto in corso presso il CTP 3 ex Drovetti (Laboratorio di italiano), ha svolto un approfondimento sulla lirica di Levi con una serie di traduzioni svolte dai ragazzi consultabile al link:
http://ilcamminodellanostravita.blogspot.com/2011/01/se-questo-e-un-uomo.html

martedì 25 gennaio 2011

PROGETTO “CORSO D’INFORMATICA BASE PER ADULTI” LIVELLO 1_gennaio-aprile 2011


Il corso che si terrà al C.T.P. 3 ex Drovetti, ha l’intento di somministrare un corso di base (livello 1) per l’alfabetizzazione informatica dedicate al pubblico più adulto.

Le lezioni verranno condotte presso i locali del C.T.P. da un incaricato dell’Associazione Culturale Le Oasi.

Il corso si articolerà in 9 lezioni della durata di due ore con cadenza settimanale, da svolgersi dal mese di marzo 2011, in orario preserale 19.00 – 21.00, in cui verranno organizzate delle lezioni di informatica di base.

E’ prevista una lezione introduttiva e di presentazione del corso nel mese di gennaio 2011.

Finalità del corso:

a) Accendere un computer

b) Aprire un file di word

c) Scrivere una lettera

d) Formattare la lettera

e) Salvare la lettera sulla chiavetta usb sul desktop o in una cartella

f) Stampare la lattera

g) Spegnere il computer

Programmazione del corso:

1a lezione: presentazione e introduzione degli argomenti trattati durante il corso.

2a lezione: conoscenza del computer e le sue funzioni principali

3a lezione: presentazione del sistema Windows

4a lezione: risorse del computer gestione delle cartelle e dei file

5a lezione: studio della tastiera e dei tasti principali

6a lezione: esercizi pratici per l’uso del mouse

7a lezione: creazione di una cartella

8a lezione: gestione dati su chiavetta usb

9a lezione: conoscenza del programma Word per la videoscrittura

venerdì 14 gennaio 2011

Appuntamento: "Per non essere complici"

VENERDI 21 GENNAIO ALLE ORE 20.30

PRESSO LA BIBLIOTECA PRIMO LEVI

IN VIA LEONCAVALLO 17

ASSEMBLEA PER DIRE NO

ALLA “CERTIFICAZIONE” E AL PERMESSO DI SOGGIORNO A PUNTI


Approfondimento dei contenuti: http://associazioneculturaleleoasi.blogspot.com/2011/01/per-non-essere-complici.html

mercoledì 12 gennaio 2011

“Tradizione e modernità dei luoghi urbani” – Le città ricostruite della Repubblica Federale Tedesca. Il “caso renano” (1945-1960)


Torino, Venerdì 8 febbraio 2011, ore 18.00 presso il Goethe Institut, P.zza San Carlo di Torino.

Conferenza: “Le ali della falena”

e presentazione del volume:

“Tradizione e modernità dei luoghi urbani” – Le città ricostruite della Repubblica Federale Tedesca. Il “caso renano” (1945-1960)

Lo studio ricostruisce e analizza, attraverso le vicende biografiche degli architetti, la genesi, la distruzione e la rinascita delle maggiori città renane - Colonia e Düsseldorf - dall''Età Guglielmina al Secondo Dopoguerra.

Andreina Maahsen-Milan, Architetto, è ricercatrice presso il Dipartimento di Architettura e Progettazione del Territorio dell’Università di Bologna.

Ha svolto ricerche e saggi sulla cultura architettonica e urbana tedesca del secolo XX. Vive e lavora tra Italia e Germania.

Scheda del libro:

L’architettura moderna tedesca ha conosciuto una straordinaria – quanto misconosciuta – fioritura di architettura di qualità negli anni della ricostruzione post bellica. Autori sconosciuti al pubblico italiano, opere per lo più trascurate dalla critica europea, sono poste al centro del volume di Andreina Maahsen-Milan “Tradizione e modernità dei luoghi urbani. Le città ricostruite dalla Repubblica Federale Tedesca. Il caso renano 1945-196” edito da Clueb, Bologna.

L’autrice ha indagato la storia urbana ed architettonica di due delle maggiori città tedesche - Colonia e Düsseldorf - ricostruendone la genesi di sviluppo, distruzione e rinascita, dall’epoca Guglielmina al 1960. Metropoli renana la prima e capitale del Land più ricco e popoloso della Bundesrepublik, la seconda, le due città istituiscono uno storico rapporto di conflittualità e confronto che ricorda da vicino la realtà italiana.

Teatro di alcuni tra i più drammatici accadimenti storico-politici d’Europa, hanno generato importanti fenomeni culturali ed artistici la cui portata ha influenzato la storia tedesca passata e recente. Architetture ed eventi collettivi si intrecciano con biografie d’eccezione. Conrad Adenauer - mitico sindaco di Colonia e primo cancelliere negli anni della Ricostruzione - è la figura di riferimento intorno alla quale ruotano, prima e dopo il conflitto, grandi architetti del rango di Fritz Schumacher, Rudolf Schwarz, Wilhelm Riphahn, Dominikus Boehm, i Koep, Karl Band, Hans Schilling e altri.

Negli stessi anni, a Düsseldorf - città dell’energia, del carbone e dell’acciaio - la ricostruzione prende avvio grazie al contributo di architetti "compromessi", figure di primo piano del regime nazista, riparate e raccolte all’ombra dell’urbanista Friedrich Tamms.

Intorno alla figura carismatica del manager pubblico, si raccoglievano personalità artistiche del rango di Arno Becker, prediletto da Adolf Hitler, i tecnici del gruppo di lavoro di Albert Speer, e grandi professionisti del rango di Helmuth Hentrich ed Hubert Petschnigg.

Il volume, con più di 300 illustrazioni in bn, e una ricca dotazione documentaria e biografica, fornisce al lettore, quanto allo studioso, una proposta di lettura di spazi urbani, una guida per la conoscenza di manufatti di architettonici di grande fascino e forza evocativa, che si snodano tra le città ed il territorio solenne, sulle rive del Reno."

mercoledì 5 gennaio 2011

PER NON ESSERE COMPLICI

Il presente documento è contro l'introduzione del permesso di soggiorno a punti e della "certificazione"; è stato prodotto da alcuni insegnanti dei CTP (scuole per adulti statali) di Torino.

Vi chiediamo di leggerlo e, se ne condividete il contenuto, di sottoscriverlo (individualmente o come associazione) inviando la vostra adesiome a pernonesserecomplici@libero.it

Il nostro obiettivo è quello di contrastare democraticamente l'introduzione di nuove norme che colpiscono ancora una volta le/gli immigrate/i

Gli insegnanti sottoscrittori



Torino, 15 dicembre 2010
Ai CTP di Torino e Provincia
Alle Organizzazioni sindacali
Alle Associazioni dei migranti
Alle Associazioni che lavorano sul territorio
All’ASGI
Agli Organi di informazione
Per non essere complici
In breve:
# Il 9 dicembre 2010 è entrato in vigore il D.M. del 4/6/10(1), interpretazione italiana del permesso CE per i richiedenti il soggiorno di lungo periodo.

# Tutti i mesi ed entro 10 giorni dal preavviso ricevuto, ai CTP (i CPIA non esistono ancora), verrà richiesto di certificare con appositi test le competenze linguistiche dei richiedenti permesso inviati dalle Prefetture.

# E’ verosimile che circa cinquemila persone in Torino e Provincia si trovino nella condizione di poter richiedere il permesso di lunga durata.

# Le Università in calce al decreto non hanno dato, come enti certificatori, la loro disponibilità a
somministrare e valutare i test.

# Nove Regioni hanno espresso motivato parere contrario.

I docenti sottoscrittori:
# Ritengono onerosa e dannosa la certificazione posta in questi termini.

# Ritengono opportuno potenziare le risorse pubbliche esistenti che già operano per integrare e offrire strumenti linguistici e culturali, alfabetizzare, e rilasciare certificati al termine del percorso formativo.

# Chiedono un incontro con le Istituzioni.

Gli insegnanti dei CTP della Provincia di Torino considerano lesive dei diritti fondamentali delle persone le nuove norme indicate nel Decreto Ministeriale 4/6/2010 necessarie per ottenere il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo (in vigore dal 9 dicembre 2010) e la prossima introduzione dell’accordo di integrazione per coloro che richiedono, per la prima volta, il permesso di soggiorno.
E’ prevista la sottoscrizione da parte di ogni immigrato maggiore di 16 anni di una serie di impegni ciascuno dei quali valutato con un punteggio. Il conseguimento o meno di un punteggio determina la possibilità di rilascio del permesso, il procrastinarsi di un anno, o l’espulsione.
Ritengono le soluzioni proposte contrarie ad una politica finalizzata all’inserimento consapevole e virtuoso delle donne e degli uomini immigrati nella società italiana e nello stesso tempo denunciano come tali proposte determinino uno spreco di denaro pubblico.
Per quanto riguarda il permesso di soggiorno di lungo periodo, il decreto prevede che gli esami di
accertamento siano effettuati presso i Centri Territoriali per gli Adulti da un’apposita commissione formata da due docenti di italiano e dal Dirigente Scolastico con modalità definite dalle prossime linee guida (Circolare del Ministero dell’Interno n.7589 del 16 novembre 2010).
Per fare ciò il personale previsto è composto da insegnanti del CTP che sarebbero però retribuiti, in orario eccedente, dal Ministero degli Interni (come gli Organi di Polizia). Tali insegnanti svolgerebbero le loro mansioni di “accertamento” al di fuori dell’orario di servizio con una conseguente netta separazione tra i percorsi di educazione e formazione tipici dei CTP e un esame di certificazione, che “seleziona” gli immigrati in base agli studi fatti in precedenza e penalizza le persone che per svantaggi sociali ereditati dai propri paesi e confermati in Italia, non hanno potuto acquisire strumenti culturali e linguistici sufficienti.
Invece di potenziare le opportunità scolastiche e formative, del tutto insufficienti, nella provincia di Torino, verranno stanziati 500.000 euro per istituire le commissioni “giudicanti”.
Lo spreco di denaro pubblico è in relazione all’inadeguatezza dello strumento individuato: un esame non produce cultura.
Un ulteriore onere sarà ancora più immotivato qualora entrasse in vigore l’Accordo di Integrazione previsto per chi ha diritto di richiedere il permesso di soggiorno.
Il permesso di soggiorno, nella vigente Legislazione Italiana, si ottiene attraverso i periodici Decreti Flussi o le Sanatorie, quindi solo avendo un lavoro.
Il meccanismo del permesso di soggiorno a punti ricaccerebbe nella clandestinità e nel lavoro nero, centinaia di migliaia di persone che lavorano con conseguenti minori entrate nelle casse dello stato.

La situazione è evidente:

a) se le commissioni giudicanti riterranno di livello A2 tutti i candidati, lo stanziamento di fondi da parte del Ministero degli Interni risponderebbe solo a finalità politiche (dare l’impressione all’opinione pubblica di controllare e selezionare il fenomeno migratorio) pagate con una “integrazione” dello stipendio per alcuni insegnanti e con un aumento delle mansioni burocratiche delle segreterie.

b) Se le commissioni giudicanti opereranno una selezione oggettiva metteranno i presupposti per lo sviluppo di un rigoglioso mercato: in assenza di un adeguato potenziamento dell’offerta scolastica pubblica molti immigrati saranno vittime di strutture private che venderanno a caro prezzo corsi finalizzati alla preparazione per ottenere il certificato o l’attestato A2.

Il nostro rifiuto a diventare esecutori di norme che non condividiamo non si basa solo su considerazioni economiche ma dal profondo convincimento che ben altri siano i compiti che la Costituzione Italiana chiede a chi insegna.

Basti citare gli articoli 1 e 3 dei principi fondamentali della Costituzione

Art. 1 L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

Art. 3. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Le donne e gli uomini che vengono in Italia da altri paesi lo fanno per lavorare, affermazione avvalorata dal fatto che nella legislazione italiana il permesso di soggiorno è legato al lavoro (situazione che non condividiamo ma che caratterizza lo status dell’immigrato) e quindi sono contemplati pienamente nell’affermazione dell’art.1 che includerebbe anche le lavoratrici e i lavoratori clandestini in quanto giustamente mette l’accento sull’aspetto lavoro.
Che gli immigrati siano in gran parte lavoratori emerge anche dai dati statistici: l’ultimo dossier della Caritas del 2010 afferma che gli immigrati finanziano lo stato italiano con quasi 11 miliardi, fra tasse, contributi, spese di regolarizzazione, contro una spesa inferiore ai 10 miliardi per servizi sanitari, scolastici, giudiziari, servizi che in buona misura si ridistribuiscono anche sugli italiani.

L’art 3 impegna lo Stato Italiano a rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno inserimento sociale del cittadino-lavoratore. E’ facile comprendere che l’introduzione delle certificazioni per i richiedenti il permesso di lunga durata e la prossima introduzione del “permesso di soggiorno a punti” hanno una filosofia esattamente opposta a quella Costituzionale, in quanto non operano per rimuovere gli ostacoli ma anzi hanno l’effetto di penalizzare ulteriormente i soggetti sociali più deboli che, costretti a esistenze precarie, non hanno potuto studiare.
La scuola deve avere un ruolo fondamentale nel rimuovere gli ostacoli sociali non certo nel sancire, con un esame, la differenza tra chi ha studiato e chi non ha potuto farlo. I CTP e i futuri CPIA sono gli eredi dei Corsi per Adulti e dei Corsi di Alfabetizzazione, le ex “150 ore” nate appunto per permettere l’acquisizione di strumenti culturali e titoli di studio da parte delle lavoratrici e dei lavoratori. Un momento alto di politiche per il diritto allo studio. In Italia, finora, nessuno ha mai pensato di mettere in discussione il Diritto allo studio come un diritto naturale e democratico senza distinzione di razza, colore, condizione sociale.

Il bisogno di percorsi scolastici e formativi per gli adulti, non solo per i migranti, è indubbio come dimostrano i dati statistici veramente disastrosi sul livello di preparazione linguistica, culturale e tecnica in Italia.
Gli immigrati sono pienamente consapevoli dell’esigenza di imparare la lingua italiana e di conoscere i diritti ed i doveri di cittadinanza. Il loro bisogno nasce dall’esigenza di padroneggiare gli strumenti necessari per il lavoro e per essere inclusi nel tessuto sociale del nostro paese. La richiesta di imparare o migliorare il proprio italiano, di conoscere il nostro paese, le sue regole e i suoi servizi, di acquisire una professionalità, è un dato oggettivo in considerazione delle decine di migliaia di donne e uomini di altri paesi che hanno frequentato e frequentano i CTP, i corsi di Formazione Professionale, le scuole superiori, fino ad oggi in maniera del tutto volontaria.
Quello che è mancato in questi anni è un serio adeguamento dell’offerta scolastica e formativa di fronte ad una richiesta di formazione della popolazione adulta sempre maggiore.

I CTP, come tutte le scuole italiane, ha subito importanti tagli di fondi e di organico.
Una scelta del Governo che va contro i processi di crescita culturale e sociale della popolazione intera e degli immigrati in particolare, in quanto una produttiva politica di inclusione deve necessariamente passare attraverso un potenziamento dei percorsi didattici e formativi.

Infine gli insegnanti del CTP, conoscendo profondamente per motivi professionali il mondo dei migranti, ritengono le modalità di attuazione della certificazione, l’ennesima negativa misura finalizzata ad escludere dalla piena cittadinanza una parte ormai consistente della popolazione che vive in Italia.
Sono tanti gli aspetti che oggettivamente fanno percepire agli immigrati la propria diversità, il proprio essere cittadini di una serie “B”: permesso di soggiorno legato ad un contratto di lavoro (ormai vera chimera per tutti), il non riconoscimento dei titoli di studio, il reato di clandestinità, le reclusioni “amministrative”, l’organizzazione delle umilianti trafile per il rinnovo dei permessi di soggiorno, l’arbitrarietà nella concessione della Cittadinanza Italiana, l’arbitrarietà dei visti turistici per i parenti e tanto altro ancora!
Ora si aggiunge la prospettiva di una sorta di “vita a punti”. Che significa ulteriore precarietà in vite già molto precarie.

In conclusione le insegnanti e gli insegnanti dei CTP
1) dichiarano la propria indisponibilità a diventare meri esecutori di norme e pratiche che rendono più precaria la vita dei migranti e, di fatto, tendono ad espellerli dal tessuto sociale.

2) Dichiarano invece la propria totale condivisione qualora venissero individuati seri percorsi linguistici e culturali basati sul riconoscimento di un diritto (allo studio, alla formazione, all’educazione permanente…..) e non su un obbligo.

3) Chiedono siano potenziati i finanziamenti del Ministero dell’Istruzione per aumentare l’offerta di corsi per adulti sia finalizzati all’attestazione di competenze linguistiche sia al conseguimento di titoli di studio.

4) Chiedono alla Prefettura e alle Istituzioni Scolastiche Regionali, di segnalare ai rispettivi Ministeri la negatività delle disposizioni emanate e la richiesta di sospenderne l’attuazione.

5) Chiedono, alle reti scolastiche, alle organizzazioni di migranti, alle associazioni culturali, ai sindacati, di organizzare una forte mobilitazione con momenti di confronto, informazione, formazione e protesta affinché la conoscenza della lingua e della cultura italiana diventino un diritto di cittadinanza e non un momento di esclusione.

6) Chiedono alle forze politiche democratiche di proporre leggi che favoriscano l’accesso allo studio dei migranti attraverso norme incentivanti come, per esempio, potrebbe essere il riconoscimento, in caso di avvenuta disoccupazione, di un percorso di studi ai fini del rinnovo del permesso di soggiorno oppure la regolarizzazione automatica di un immigrato clandestino che stia contemporaneamente lavorando e seguendo un corso di studi statale.

Avanzi Ennio (CTP Gabelli-TO), Baiocchi Adriana (CTP Drovetti-TO), Benalli Alessandra (CTP Gabelli), Coppo Maria Teresa (CTP Gabelli), Crudo Roberto (CTP Gabelli), De Castelli Luigi (CTP Gabelli), Donatini Enrica (CTP Chieri), Favasuli Angelo (CTP Saba), Gonella Paola (CTP-Gabelli) Manzone Anna (CTP Saba), Marchese Antonello (CTP Gabelli), Passanisi Rosanna (CTP Gabelli), Spanò Graziella (CTP Gabelli), Tarino Paola (CTP Saba), Vottero Maria Teresa (CTP Gabelli)

Sostengono individualmente gli obiettivi del documento:
Marrella Erika (Collettivo Gabelli), Melano Marco (Avvocato ASGI), Ciancio Claudio (docente di Filosofia teoretica dell'Università del Piemonte orientale) Roggero Maria Adele (MEIC), Golzio Giovanna (insegnante del liceo annesso al convitto nazionale) Donna Maria Angela USR Piemonte, Alessandria Adriano (direttivo regionale fiom-cgil) Stramazzo Aljossa, Marchetto Daniela, Marina Eusebi (insegnante MEIC), Elia Margherita (Associazione MEIC) Arnello Michela (Convitto Nazionale Umberto I), Della Valle Bruna (volontaria MEIC), Amedura Giovanni (Coop Senza Frontiere), Esposito Mariasonia (educatrice del liceo convitto Umberto I –To), Paolillo Pierluigi, Brusasco Stefano (ex dipendente Assessorato Istruzione), Piovano Pierangela (insegnante in pensione), Grandis Teresa (Assistente Sociale), Ccanto Luz Margot, Carlin, Giorgio, Yamfu Luyindula (Gruppo teatro Gabelli), Merlo Paola, Morgano Francesca (Traduttrice e Interprete), Argiolas Liliana (Assistente Giudiziario Corte d'Appello di Torino), Merletti Angelo (insegnante al liceo scientifico M.Curie di Pinerolo), D'Aleo Giorgio (volontario di "Scuola senza frontiere), Ghirardotti Domenico (Scuola senza frontiere), Avaro Franca (Scuola senza frontiere), Picatti Emanuela (Scuola senza frontiere), Bolognesi Gianni (Scuola senza frontiere), Pussetto Paola (Scuola senza frontiere), Benedetto Paolo (Scuola senza frontiere), Bai Andreina (Scuola senza frontiere), Camusso Gabriella (Scuola senza frontiere), Gottero Consuelo (Scuola senza frontiere), Cogno Dino (Scuola senza frontiere), Dovio Ada (Scuola senza frontiere), Nicolazzo Maurizio, Garombo Graziella (insegnante L2 del MEIC), Jeannine Casarini (insegnante I.I.S. Marie Curie di Grugliasco), Daniela Alfonzi (già senatrice PRC), Stefano Zanotto, Jaouad Tazouda (Associazione islamica delle alpi), Fulvio Gardumi, Pietro Giorgis (insegnante IIS M.Buniva – Pinerolo), Sergio Casanova, Ugo Mattei (Ordinario Diritto Civile, Università di Torino), Elisabetta Grande (Ordinario di diritto Comparato Università del Piemonte Orientale), Silvana Valpiana ( ex insegnante CTP e Rete radiè resch- Verona), Francesca Vallarino Gancia (Associazione Mamre Onlus), Enzo Cerrato (Chieri), Antonietta Zotti (MEIC), Leonarda Ramella (insegnante del MEIC), Enrica Boffetta (insegnante MEIC), Aurora Cagnana, Germana Tuninetti (insegnante in pensione), Danièle Lehaire, Mariafranca Gambino (docente scuola media N. Bobbio, Torino), Fabio Rosana (docente scuola media di Cuneo), Mara Gianolio (ex insegnante SMS Alvaro Modigliani), Teresina Ferrero (Istituto Comprensivo “P. Gemelli”, Torino), Giuseppe Sergi (Ordinario di Storia medievale, Lettere e Filosofia, Università di Torino), Rocco Sciarrone (professore associato di Sociologia, Università di Torino), Simonetta Sabaino, Donatella Boschi (Professore Associato Facoltà di Farmacia, Università di Torino), Cristiana Cavagna (ex docente di Diritto, Torino), Simona Bani (Regista, Avigliana - TO), Renato Miceli (professore ordinario di Psicometria), Emanuela Melchiorre, Marina Cancedda (Gruppo MEIC di Torino), Leonardo Lesmo (Gruppo di Ricerca "Modelli di interazione" Dipartimento Informatica, Università di Torino), Gabriella Bentivoglio (Macerata), Maria Teresa Lisa (Insegnante di scuola media), Monica Mincu (Ricercatore), Luigi Colaianni (docente a contratto, Università di Padova), Antonietta Difonzo (docente scuola primaria, Ferrara), Paolo Bianchini (Docente dell’Università di Torino), Cristiano Nattero (Genova), Patrizia Cola (Facoltà di Scienze Politiche–Università degli Studi di Torino), Danila Lusso, M. Cristina Caimotto (Docente a contratto e traduttrice), Elena Rossetto (Associazione ASAI), Giuliano Tescari (Facoltà di Scienze Politiche), Franco Marengo, Brunella Lottero, Patrizia Barello (Borgo San Dalmazzo), Giuseppe Civale (Avvocato), Luciana Galliano (volontaria presso la Comunità Crescere Insieme), Alessandro Nobili (Volontario ASAI), Annamaria Iannino (insegnante), Valter Abbà, Paola Pignatelli e Julieta Joao (Associazione "PR: Prevenzione e promozione"), Pier Mancuso, Formento Franca, Marco Buttino (prof. ordinario di Storia dell'Europa orientale, Università di Torino), Franco Prina (Professore ordinario, Facoltà di Scienze Politiche, Università di Torino), Ruth Anne Henderson (Docente di Lingua inglese presso il DAMS, Università di Torino), Dott. Arch. Elena Scarabello (presidente dell'associazione culturale le oasi), Enrico Santangelo, Adriana Re, Eliana De Biasi, Marta Peradotto (docente scuola primaria, Torino), Anna Maria Santarello Silvestro, Caterina Guiot (prof associato di Fisica applicata, Medicina e Chirurgia, Università di Torino), Domenico Argirò (insegnante presso l'ITI G. Omar di Novara), Daniela Pantaloni (ex insegnante Robassomero - TO), Roberto Colarullo (ex insegnante Robassomero - TO), Daniela Steila (professore associato di Storia della filosofia, Università di Torino), Enrico Guglielminetti (Ordinario di Filosofia Teoretica, Scienze della Formazione, Università di Torino), Marco Ricagno, Franco Previtali (Docente universitario, Milano), Cristina Adriani (Insegnante dell'associazione Dante Alighieri di Trieste), Boris Bellone (docente di scienze del Colombatto di Torino e ANPPIA- Torino - Ass. naz. perseguitati politici it. antifascisti), Maria Piera Pelizzoni (docente CTP Mugello – Milano), Marco Gatto (Associazione culturale "Tra Mondi", provincia di Cosenza), Mariangela Rosolen, Maria Bongiovanni, Antonella Meo (Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Torino), dott. Guido Mazzucco (psicologo psicoterapeuta Torino), Carla Bazzanella (Università degli Studi di Torino), Matteo Desalvia, Gloria Berlier (ricercatrice Università di Torino), Maria Pia, Laurence, Gabriella Delmastro (iscritta al CUB Piemonte docente del Giolitti di Torino), Antonio Soggia (dottorando di ricerca in storia contemporanea, Università di Torino), Sonia Brioschi (Docente CTP Maffucci- Milano), Mariateresa Crosta (Ricercatrice INAF-OATo), Elena Blasi (alfabetizzatrice CTP di Cremona), Antonella Mantovani (insegnante liceo annesso al Convitto Umberto I di Torino), Valentina Pazé (ricercatrice di Filosofia politica, Università di Torino), Alessandra Algostino (Prof.associato Diritto costituzionale comparato, Scienze Politiche, Torino), Anna Maria Nosotti (Docente di lettere presso il Liceo Classico europeo"Umberto I" Torino), Anna Iavarone (insegnante presso il Liceo Classico Europeo di Torino), Silvio Brignolo (insegnante in pensione), Pietro Gusso (insegnante del CTP di Albignasego), Enrico Caudana, Gianluca Vitale (Avvocato ASGI), Valentina Porcellana (Ricercatrice in Antropologia culturale, Scienze della Formazione, Torino), Daniela Aldovini (docente alfabetizzatrice C.T.P. Cremona), Giuseppe Gavazza, Anna Raffaella Belpiede, Elena Camino (ricercatrice presso l'Università di Torino), Rocco Rolli (insegnante del Corso Serale "ITG "G. Guarini”), Rita Clemente, Mauro Sonzini (vicepresidente ANPI Giaveno-Valsangone), Marisa Biondi (Dirigente Scolastica dell'I.C.King), Silvia Formia (EnAIP Csf di Grugliasco), Giovanna Angola, Maria Grazia Cocconi (Avigliana), Luigi Saragnese (ex Assessore ai Servizi Educativi del Comune di Torino), Armando Monticone (consigliere RC 5^ circoscrizione), Andrea Fallarini, Tatjana Mianulli (educatrice), Roberto Piscitello, Domenico Massano, Fausto Renaldo (RSA CGIL MediaWorld Torino), Morè Ester (alfabetizzatrice al CTP Foscolo di Brescia), Perosino Maria (insegnate di lettere scuola media G.Perotti), Nando Grassi (insegnante Istituto Superiore "Regina Margherita" di Palermo), Franco Turigliatto (portavoce nazionale di Sinistra Critica, ex senatore), Stefano Galieni (responsabile nazionale immigrazione e politiche abitative del Prc), Gabriella Montone (CTP Braccini), Tonino De Bernardi, Mariella Navale

Iniziative di sostegno in Consiglio Regionale:

In Consiglio Regionale Eleonora Artesio (Gruppo: Federazione della Sinistra), Monica Cerutti (Gruppo: Sinistra Ecologia Libertà) e Mercedes Bresso (gruppo: Uniti Per Bresso) hanno presentato un O.d.G. sulla base del testo “Per non essere complici”

Sostengono collettivamente gli obiettivi del documento:

CUB Scuola, MEIC-Gruppo di Torino, Cooperativa Sociale Senza Frontiere, Gruppo della Federazione della Sinistra in Consiglio Regionale, Segreteria provinciale Sinistra Critica, Federazione Regionale della CUB, Gruppo Emergency di Torino, Arci Comitato di Torino, Fondazione Dravelli, Associazione La Tenda Onlus, Circolo Arci MAURICE, Associazione "Il Nostro Pianeta", Associazione culturale PUNTODOC documentazioni visive, Associazione Ritmi Africani Onlus, Associazione femminile "La Tela" di Udine, ONG M.A.I.S., Associazione "PR: Prevenzione e promozione", Associazione culturale le oasi, Federazione provinciale di Sinistra Ecologia Libertà di Torino, Collettivo Gabelli, Il personale docente e ATA dell'Istituto Comprensivo Manzoni di Torino, Redazione Conexion, Partito dei Comunisti Italiani Federazione di Torino, Collettivo Immigrati Autorganizzati di Torino, Associazione "Millepiedi", Collegio dei Docenti dell’Istituto Comprensivo M. L. King di Torino, Associazione Onda Urbana Onlus