venerdì 28 gennaio 2011

Giorno della memoria


Il Giorno della Memoria è una ricorrenza istituita con la legge n. 211 del 20 luglio 2000 dal Parlamento italiano che ha in tal modo aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come giornata in commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo e del fascismo, dell'Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.
La scelta della data ricorda il 27 gennaio 1945, quando le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, nel corso dell'offensiva in direzione di Berlino, arrivarono presso la città polacca di Oswiecim (maggiormente nota con il suo nome tedesco di Auschwitz), scoprendo il suo tristemente famoso campo di concentramento e liberandone i pochi superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazista.
Dei cinquanta milioni di morti della seconda guerra mondiale, sei millioni furono gli Ebrei sterminati nei campi di concentramento nazisti:uomini e donne, vecchi e bambini di quasi ogni paese d'Europa trovarono la morte nei "lager", dopo inaudite sofferenze; pochissimi furono i sopravvissuti.
Primo levi, nell'introduzione al suo libro autobiografico"Se questo è un uomo" (da cui e trata anche la lirica qui presentata) afferma: "per mia fortuna, sono stato deportato ad Auschwitz solo nel 1944, e cioè dopo che il governo tedesco, data la crescente scarsità di manodopera, aveva stabilito di allungare la vita media dei prigionieri da eliminarsi, concedendo sensibili miglioramenti nel tenore di vita e sospenendo temporaneamente le uccisioni ad arbitrio dei singoli". Levi, dunque, Ebreo e partigiano e perciò doppiamente inviso ai nazisti, grazie alla sua "fortuna" riesce a sopravvivere all'incubo del "lager";ma, per che questa esperienza di totale disumanizzazione, di perdita di ogni dignità e identità umana non debba mai piu, per nessun individuo al mondo, ripetersi, è necessario, dice Levi, che tutti sappiano che cosa ha significato essere prigioniero nei Lager nazisti e mai, mai lo dimenticheremo, pena le piu terribili maledizioni.

SE QUESTO E' UN UOMO
Di Primo Levi

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepidi case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:

Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.

Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.

O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.

Il link rimanda ad un video con lettura della lirica
http://www.youtube.com/watch?v=_M3dpL4nj3Q&feature=player_embedded

Il progetto in corso presso il CTP 3 ex Drovetti (Laboratorio di italiano), ha svolto un approfondimento sulla lirica di Levi con una serie di traduzioni svolte dai ragazzi consultabile al link:
http://ilcamminodellanostravita.blogspot.com/2011/01/se-questo-e-un-uomo.html

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