Ventisette anni fa, il 3 giugno 1989, un incendio uccise
undici donne nell’allora nuovo carcere delle Vallette di Torino. Erano Ivana, Rosa, Paola, Lauretta,
Lidia, Morsula, Ediita, Beatrice,
Radica (Vesna), detenute, e Rosetta e Maria Grazia,
agenti. E’ stata la più grande tragedia,
in termini di vite umane distrutte, del carcere del dopo riforma del 1975.
Già
allora, un gruppo di donne allora
detenute, con il sostegno di molte e molti, prima tra tutti Bianca Guidetti Serra, si attivò per la verità e per un giusto processo,
perché le cose potessero cambiare e la sicurezza e i diritti di chi è detenuto/a fossero garantiti,
prima tra tutti quello alla incolumità e alla vita. Oggi, nelle nostre carceri sono ancora molte le carenze che portano al mancato rispetto dei diritti di chi è
recluso/a, e il passato può ancora
insegnare molto.
È necessario ricordare, con gesti, parole, azioni, è
necessario lasciare un segno affinché la memoria di questo dramma resti viva:
per ricordare chi non c’è più, e per ricordare e ricordarci sempre che i
diritti di chi è rinchiuso/a per espiare
una pena vanno presidiati e difesi.
L’8 giugno alle ore 21.15 alla casa
del Quartiere di Vallette, in piazza Montale, nell’ambito
della rassegna cinematografica sul
carcere L’altro Quartiere, promossa da Sapereplurale con Associazione Museo Nazionale del Cinema e Videocommunity e con la Casa di Quartiere Vallette, sarà
proiettato il film Le Rose Blu,
tratto da un laboratorio video svolto nell’89 con le donne allora detenute proprio
nei giorni che hanno preceduto l’incendio.
Un occasione per ricordare, un’occasione per fare il punto sulla sicurezza e i
diritti di chi è reclusa/o.
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