martedì 30 agosto 2016

Giornata solidale per le zone colpite dal terremoto

L'Associazione Culturale Le Oasi di Torino, organizza con la Sezione A.N.P.I. di Montanaro, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, il Comitato Mamme e il Boomerang di Montanaro che mette a disposizione locale e cucina, la prima di tante altre iniziative che termineranno nel mese di novembre a favore delle popolazioni colpite dal terremoto del 24 agosto 2016.

La "GIORNATA SOLIDALE PER LE ZONE COLPITE DAL TERREMOTO" si svolgerà VENERDI' 2 SETTEMBRE 2016 dalle ore 11:00 alle ore 2:00 in via Madonna d'Isola a Montanaro (TO).

Una parte del ricavato dell'intera giornata, comprese le bevande, verrà devoluto in favore delle vittime del terremoto.

Il menù proposto è Bucatini all'Amatriciana o Amatriciana Ortolana al costo di 6,00 euro.

Sicuri della vostra sensibilità vi aspettiamo numerosi.

giovedì 25 agosto 2016

Solidarietà alle vittime del terremoto

L'Associazione Culturale Le Oasi, esprime immensa solidarietà alla popolazione colpita dal terremoto del 24 agosto 2016. Siamo a disposizione degli organi competenti e della Protezione Civile per un pieno sostegno e fattiva collaborazione per risollevare materialmente e moralmente questa porzione d'Italia in questo momento tragico e di sofferenza.
Elena Scarabello
(Presidente Ass. Cult. Le Oasi)

venerdì 19 agosto 2016

Una gita a Valmala_Agosto 2016



Una gita a Valmala

La seconda guerra mondiale è entrata nell’ultimo anno, sono i primi giorni di marzo del ’45, il 6 per la precisione e ambo le parti – fascisti e nazisti dall’una, popolazione e partigiani dall’altra – hanno ormai capito che la fine del conflitto si sta facendo sempre più vicina. Il gruppo di comando della 181a Brigata Garibaldi «Mario Morbiducci», distaccamento «Bottazzi», decide di incontrarsi al Santuario di Valmala per organizzare l’imminente discesa in pianura ma l’approssimarsi di una resa dei conti sfavorevole ai nazifascisti non frena l’indole assassina dei peggiori, come il famigerato tenente Adami, meglio noto col nome di «Pavan», tantomeno quella degli invasori che la ostentano quasi fosse una loro innata qualità.
Complici, le due tremende fazioni, nella zona si erano macchiate di rastrellamenti, incendi, rappresaglie e terribili massacri ai danni di combattenti partigiani e civili rei di appoggiare la causa dei patrioti. Eccezionalmente, in quella lontana e tutt’altro che dimenticata giornata, i fascisti non ebbero bisogno degli invasori per rendersi autori di un estremo e barbaro eccidio, ancor più inutile perché già chiaramente si avvertiva l’approssimarsi dell’ovvio epilogo.
Reparti alpini del battaglione «Bassano» della divisione «Monterosa» divisi in due pattuglie accerchiano i Garibaldini; il partigiano «Pistola» avvistato il primo plotone dà immediatamente l’allarme e viene incaricato di tenerli d’occhio; «Mitra» e «Tigre» pattugliano il perimetro del Santuario. Mentre «Pistola» si arrampica sul tetto del santuario i due si accorgono che il secondo plotone sta salendo alle loro spalle: si nasconde il materiale non trasportabile, si mette al sicuro la macchina da scrivere che il più giovane del gruppo, ancora studente, era riuscito a farsi prestare dalla preside della propria scuola e si distruggono i documenti che potrebbero compromettere altri compagni, poi… è tardi per sganciarsi. Due plotoni, armati di artiglieria e mitragliatrici, contro poco più di una decina di patrioti dotati del noto Sten, la cui efficacia giungeva a una ventina di metri o poco più.
Piovono colpi di mortaio dalle postazioni in basso mentre gli alpini sparano sul piazzale rendendo difficile la ritirata, un’azione che – purtroppo – diventa impossibile per cinque garibaldini, i quali si stendono nella neve per evitare i colpi e dopo poco sono catturati. Il più giovane accenna una mossa verso la propria arma che gli è accanto, ma viene immediatamente freddato; altri sono già caduti, sul piazzale o nella fuga.
Il comandante «Ernesto» Casavecchia riesce – con altri tre – a ripiegare verso il colle oltre il quale c’è la Val Maira: sorte amara lo attenderà, una piccola scheggia di granata sparata dai mortai lo colpirà mortalmente a una tempia.
Il bilancio finale è di – soli – tre superstiti, nove valorosi sono caduti sotto il fuoco fascista, quattro i catturati subito portati all’interno del Santuario dove subiscono le prime violenze. Queste continueranno per altre due settimane finché i garibaldini non saranno scambiati con prigionieri nazi-fascisti. Lì per lì, dopo due ore di violenti pestaggi, li attendeva il muro della fucilazione ma il passaggio di un aereo alleato farà sì che vengano caricati in fretta e furia su di un camion e portati alla caserma della «Monterosa». Lo scontro, segnerà l’apice delle perdite inflitte dai «soli» fascisti ai partigiani. Un mese più tardi, il famigerato «Pavan», reo di aver terrorizzato le valli del cuneese e che, causa un malore, non era «riuscito» a comandare la vile azione, sarà catturato insieme con altri dei suoi e fucilato.
Verso sera, «Edelweiss» nome di battaglia del commissario Angelo Boero, scenderà al Santuario senza più trovare in vita alcun compagno e sarà di lì a poco raccolto dalle formazioni del comandante «King» (al secolo Lelio Peirano).
Ascoltiamo il racconto, allo stesso tempo tragico ed eroico, all’ombra del Santuario, quasi vivendolo in prima persona tanta è l’accuratezza della rievocazione e la passione che scaturisce dalle parole di un oratore d’eccezione, il professore Riccardo Assom, una persona che ha dedicato buona parte della propria vita alla Memoria e alle gesta di coloro i quali hanno fortemente contribuito alla vittoria sui nazi-fascisti e alla storia delle brigate partigiane che operavano nelle valli del cuneese.
Assom, molto noto nell’ambiente antifascista e in genere, è – tra gli altri – artefice e curatore dell’Ecomuseo della Resistenza «Il Codirosso» a Borgata Grossa di Lemma ed è stato tra gli storici che hanno contribuito alla ricostruzione cinematografica della vicenda di Valmala raccontata nel film di Daniel Daquino «Neve Rosso Sangue», presentato lo scorso anno al Torino Film Festival e più volte premiato in diverse manifestazioni. Parte del materiale raccolto ed esposto nel museo appartiene proprio ai «ragazzi» sopravvissuti e periti a Valmala, episodio assurto a simbolo della lotta partigiana nella valle. Poi, a coronamento di una giornata dedicata a riscoprire uno dei tanti episodi che testimoniano l’impegno civile e la lotta per la Liberazione dell’Italia, un regalo tanto inatteso quanto gradito: l’incontro e la conoscenza con uno dei protagonisti dello storico scontro, il commissario garibaldino Angelo «Edelweiss» Boeri, come altri due, scampato alla cattura, alle torture e alla morte nello scontro con i nazi-fascisti.
E’ sempre un onore fare la conoscenza di uno di questi ormai «rari» eroi; per noi – antifascisti – oggi questo incontro rappresenta una coincidenza davvero «strana» e imprevista. Ancor più «strano» è la lezione di umiltà di una persona che – certamente – dopo innumerevoli manifestazioni di stima, pare addirittura «non sentirsi all'altezza» nel riceverle, nonostante sia la storia stessa a smentirlo. Davanti alla lapide posta sulla destra della facciata che ricorda i compagni caduti, l’emozione lascia un segno, così come i gesti che fanno capire che per Angelo siano solo loro, quelli i cui nomi sono lì scolpiti, ad avere diritto a essere celebrati quali eroi. E per noi, che lo vediamo “farsi piccolo” al loro cospetto, la mole, sua e degli altri suoi compagni, si conferma sempre più grande.
Ci lascia con un’immagine inaspettata di «giovane» novantaquattrenne – lo rincontreremo la sera al concerto della cover-band dei Nomadi alla festa patronale di Lemma – inforcati i Ray Ban da sole (o come ci dice lui «da viaggio»), in sella al suo motorino che si accende a spinta e che fa partire al primo colpo: stupiti forse, certo contenti di averlo incontrato, lo seguiamo finché non scompare allo sguardo, sulla quella stessa strada per Rossana che una volta era un sentiero partigiano.


lunedì 8 agosto 2016

Gita a Lemma - Cuneo_Ecomuseo della Resistenza "Il Codirosso"

L'A.N.P.I. Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - Sezione Dante Di Nanni ha organizzato in collaborazione con l'Associazione Culturale Le Oasi la gita a Lemma - Cuneo presso l'Ecomuseo della Resistenza "Il Codirosso" a Borgata Grossa il 18 maggio 2016.

L'iniziativa si incanala in un ampio progetto "Per non dimenticare" -  promosso dall'Associazione come ultima tappa di un percorso didattico offerto alle scuole torinesi arrivato alla 7a Edizione. Le scuole che hanno partecipato alla gita sono state, Istituto Comprensivo Palmieri Scuola Secondaria 1° grado Pascoli e Istituto Professionale per l'Industria e L'artigianato Plana con un totale di cinque classi.