Martedì
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19 marzo
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Avanzato B
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19.30-22.00
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Prof. Maurizio Briatta
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2.5
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Altro genere (Avanzato)
La classe ha una forte componente
femminile, e una forte concentrazione nazionale (Sud America, Perù?, Est
Europa).
Buon livello di italiano.
Nel primo incontro si è parlato di
come esistano degli stereotipi legati al genere. Si è cercato di farne un
elenco che rispecchiasse in particolare gli stereotipi che possono essere
utilizzati nel confronti del partner. Quali di questi possono passare da essere
semplici aspettative a veri e propri obblighi nei confronti del partner? Viene
proposta la metafora del “cappotto”, che rispecchia gli “stereotipi di genere”
che indossiamo.
Personalmente ho trovato
la metafora un po’ complessa.
Viene chiesto come ci sente quando il cappotto
(il modello) non rispecchia il proprio reale modo d’essere. Mentre le donne sono
in grado di descrivere le sensazioni provocate da una situazione di questo
tipo, gli uomini (forse anche per una questione di numerosità), paiono fare più
fatica ad elencare sentimenti legati alla frustrazione. Questa difficoltà viene
ricondotta ad una differenza di genere che vedrebbe le donne impegnate in una
continua attività di confronto e analisi dei propri sentimenti (da qui il luogo
comune “le donne parlano troppo!”) che permetterebbe loro di gestire in maniera
meno esplosiva i sentimenti. Gli uomini invece, non parlando, per disabitudine,
vergogna, eccessivo riserbo (“queste cose devono rimanere in famiglia”),
rischiano di negare le proprie infelicità e frustrazioni dando luogo ad un
effetto “pentola a pressione” che, in una delle sue manifestazioni, può
trasformarsi in violenza nei confronti della compagna.
Il portare esempi dalla vita reale se
da una parte serve a concretizzare aspetti eccessivamente teorici del discorso,
dall’altra diviene occasione si sfogo e confidenze (da ambo le parti, ma in
particolar modo da parte delle donne, tra queste, di quelle dell’est Europa),
con una difficoltà a volte a riportare la discussione sui temi principali.
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