Condannati per aver
cantato “Bella Ciao”
Non è una cronaca degli anni '40, in pieno regime
fascista, ma una vicenda accaduta ai giorni nostri, a Isernia. Ieri il
Tribunale del capoluogo pentro ha condannato sette militanti di
organizazzioni antifasciste al pagamento di 1.350 euro a testa a seguito
degli avvenimenti avvenuti il 29 settembre 2011. A costoro il Tribunale
ha addebitato con un decreto penale il reato di “manifestazione non
autorizzata”.
In
quell'occasione una decina di membri di associazioni e partiti avevano
organizzato un presidio per contestare la decisione della Prefettura di
autorizzare un'iniziativa di Casapound. L'organizzazione fascista,
infatti, proprio in quelle ore stava tenendo la presentazione di un
libro presso una sala della Provincia. A nulla erano servite le
esplicite richieste per impedire l'atto: la Prefettura non solo non
aveva risposto alle sollecitazioni delle entità antifasciste ma aveva
finanche predisposto un imponente dispositivo di sicurezza coinvolgendo
decine di poliziotti, finanzieri, carabinieri e forestali in assetto
antisommossa.
In
questo contesto era stata lanciata e si era tenuta la manifestazione di
protesta, che non deve essere proprio piaciuta al Pm Federico Scioli e
al Gip Maria Luisa Messa, i quali hanno rispolverato per l'occasione un
reato presente nel Regio Decreto 773/1931. Secondo i magistrati i
manifestanti avrebbero violato le disposizioni prescitte dal Questore di
Isernia, che aveva autorizzato il sit-in in un luogo ben distante dalla
sala dove si stava tenendo l'iniziativa di Casapound.
Non solo:
scrivono i magistrati che i militanti “intonavano lungo via Graziani
in prossimità del palazzo della provincia slogan del tipo "il Molise è
antifascista" ed intonando la canzone "Bella Ciao".
Secondo Italo
di Sabato, Segretario regionale di Rifondazione Comunista e portavoce
dell'Osservatorio contro la Repressione, si tratta della “stessa Procura
che ha archiviato gli esposti contro la riorganizzazione e l’apologia
del fascismo” di un'organizzazione attiva sul territorio isernino dal
nome “Fascismo e Libertà”.
Insomma,
ai militanti di Casapound la sala della Provincia e la protezione della
magistratura, agli antifascisti gli agenti antisommossa e una condanna
di 1.350 euro. Adesso i sette condannati avranno 10 giorni per
presentare un ricorso.
Fomte: Scritto da Nicola Tanno on . Posted in in piazza
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