L’etica sembra ancora il motore che muove
le decisioni di qualcuno, anche in tempi di crisi. L’azienda Morellato
Termotecnica di Ghezzano, provincia di Pisa, ha rifiutato una commessa da parte
della WAAS, Whitehead Alenia Sistemi Subacquei, un’azienda del gruppo
Finmeccanica che è leader a livello mondiale nel settore dei Sistemi Subacquei a
scopo bellico.
La WAAS, infatti, aveva fatto una
richiesta di preventivo al giovane ingegnere Valerio Morellato, fondatore e
direttore di due piccole aziende che si occupano di energie rinnovabili e
climatizzazione. Quest’ultimo, però, ha rifiutato la commessa per motivi etici,
scrivendo: “Consapevoli che il nostro contributo alla realizzazione della
struttura militare sarebbe stato marginale e certamente ci sarà un’altra azienda
che ci sostituirà, non ce la sentiamo di mettere le nostre competenze al
servizio di un’opera che potrà sviluppare tecnologia bellica”.
Una decisione non facile, dal momento che
l’importo perso si aggira intorno ai 30 mila euro, e dal momento che la crisi
economica ha colpito duramente anche le due aziende di Morellato, costringendo
alcuni dipendenti a ricorrere anche alla cassa integrazione. Eppure, dopo una
discussione interna, come previsto dal patto per il Distretto di Economia
Solidale di Pisa a cui l’azienda aderisce, e una esterna, con l’Officina
dell’Economia Solidale di Pisa (associazione che sostiene la cooperazione tra
imprese economiche eticamente orientate), il giovane ingegnere ha deciso di
tirarsi indietro.
Un rifiuto che, afferma lo stesso
Morellato, molti dei suoi dipendenti non prenderanno bene, poiché in Italia
“bisogna lavorare ancora molto perché persone e aziende non rimangano più
compressi tra necessità e
coerenza”.
Rassegna stampa: http://www.eilmensile.it/2012/07/16/italia-azienda-in-crisi-rifiuta-committenza-militare-per-coerenza-etica/
Fonte: Emergency online
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