L’ANPI NAZIONALE: “Il 25 aprile,
l’1 maggio e il 2 giugno non si toccano. Sono i valori su cui si fonda la
Repubblica”
“Non ci si dica che non ci sono altri strumenti per incrementare
la produttività e far crescere il P.I.L.; ci sono provvedimenti in corso di
esame, da tempo preannunciati, di cui si può accelerare l’iter; e ce ne sono
altri, da molti invocati (la patrimoniale, per fare un esempio) che a torto si
finge di ritenere improponibili”
Secondo notizie di stampa, il Governo si appresterebbe a procedere ad
alcuni accorpamenti di festività, per aumentare la produttività. Nella “scure”
incapperebbero anche le tre festività ben note per essere state già oggetto di
tentativi analoghi (25 aprile, 1 maggio, 2 giugno). Dobbiamo
essere estremamente chiari: non abbiamo – ovviamente – obiezioni di fronte ai
sacrifici che possono essere chiesti ai cittadini in una fase difficile per il
Paese; ma che si debba rinunciare alla storia, a quelli che sono i fondamenti
comuni del nostro vivere civile, ci sembra davvero troppo. Ci sono
festività che nascono da consuetudini o semplici abitudini, che forse possono
consentire qualche operazione. Altre,
come quelle citate, rappresentano il nostro passato migliore, i valori su cui si
fonda la nostra Repubblica: sono, in una parola, la nostra storia. E
non vanno toccate. Non ci si dica che non ci sono altri strumenti per
incrementare la produttività e far crescere il P.I.L.; ci sono provvedimenti in
corso di esame, da tempo preannunciati, di cui si può accelerare l’iter; e ce ne
sono altri, da molti invocati (la patrimoniale, per fare un esempio) che a torto
si finge di ritenere improponibili. Si faccia quello che occorre, per
salvare il Paese da una crisi che non ci dà tregua. Ma si lasci al Paese la sua
storia, si conservino i suoi valori, quelli a cui la stragrande
maggioranza dei cittadini continua a richiamarsi. Questa è la richiesta che
formuliamo alle istituzioni pubbliche e in particolare al Governo. Alle nostre organizzazioni rivolgiamo
l’invito ad una mobilitazione immediata e diffusa, assumendo ogni possibile
iniziativa, coinvolgendo i parlamentari e le istituzioni territorialmente
competenti, sollecitando l’adesione e l’impegno dei cittadini. Il gravissimo
proposito che è stato enunciato dalla stampa, se corrispondente ai reali intenti
del Governo, dev’essere sventato e respinto, prima di tutto dalla coscienza
civile e democratica del popolo italiano.
LA SEGRETERIA NAZIONALE ANPI
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