venerdì 29 luglio 2011

Sezione A.N.P.I. Alpette_Presentazione libro

Sabato 30 luglio 2011
Il Comune di Alpette e la locale sezione ANPI organizzano una giornata di ricordo partigiano.
- ore 09.30 - borgata Serai S. Messa ed inaugurazione lapide.
- ore 15.00 - sala consiliare del Comune di Alpette presentazione del libro:
Donne e Resistenza in Canavese - Il tempo non cancelli le tracce”.

domenica 10 luglio 2011

Relazione "Notizie da sballo" C.T.P. P01 Braccini 2011


1. Premessa

Sulla base dell’esperienza maturata in altre scuole, precisamente in corsi rivolti a studenti dei C.T.P. e dei primi anni delle scuole medie superiori, il progetto svolto presso il C.T.P. Braccini ha subito una serie di cambiamenti volti ad alleggerire il carico prettamente formativo a fronte di contenuti educativi più consistenti.

2.Descrizione degli interventi

Durante il primo incontro, i relatori hanno spiegato la natura dell’intervento e le modalità di svolgimento dello stesso. Si è passati alla conoscenza della classe attraverso la presentazione individuale di ogni studente; abbiamo quindi somministrato il questionario iniziale messo a punto per valutare le conoscenze dei ragazzi sugli argomenti del corso e per pianificare gli interventi successivi. Si è proseguito con un breve gioco di gruppo (brain-storming) finalizzato alla conoscenza reciproca e a preparare gli alunni al lavoro di gruppo. Si è inoltre illustrato i dati sulla mortalità legati all’uso delle sostanze.

Nel corso del secondo incontro, si sono discusse le definizioni di droga, dei meccanismi di azione, i neurotrasmettitori e il piacere con l’ausilio di un video che rappresentava l’interazione sinaptica attraverso un’animazione, si sono cercate di spiegare le dinamiche tra neurotrasmettitori e recettori successive all’assunzione di una sostanza. Da ciò emerge che l’uso di sostanze non aggiunge nulla di più ma semplicemente modifica il funzionamento del cervello. Ciò permette di far considerare come le dinamiche del piacere, conseguenti unicamente ad una sostanza siano sostanzialmente carenti di crescita esperienziale rispetto alle stesse raggiunte attraverso la relazione con gli altri. Si è analizzata la differenza tra il piacere attivo e ricercato, che permette di crescere, di trovare interessi e motivazioni nella vita, e quello passivo derivante dall’utilizzo di sostanze che, svanendo, spesso lascia insoddisfazione accompagnata da stanchezza fisica e mentale. Per ciò che concerne il piacere, si è chiesto di stilare una lista dei piaceri conosciuti e dei comportamenti che li generano, introducendo alcuni semplici concetti riguardo alla fisiologia del piacere. Infine si è passati alla suddivisione tra sperimentazione, uso, abuso e dipendenza da sostanze con particolare attenzione alla dipendenza fisica e psicologica.

Nel terzo incontro, si sono ripresi i concetti sulle definizioni principali esplicitate durante l’incontro precedente al fine di introdurre la classificazione delle sostanze in base agli effetti; principali modi d’uso per finire con cenni inerenti le valenze d’uso delle sostanze.

Nel quarto incontro, sono state introdotte le definizioni di set, setting e sostanze indispensabili in funzione dell’interazione fra le tre variabili, focalizzando l’attenzione sull’importanza del setting come gruppo amicale. Sensibilizzazione sulla necessità di riuscire a dire “no” lavorando sulla presa di decisioni, sulla pressione sociale e sulla difficoltà insita nel dire “no”. I concetti di set, setting e sostanza sono stati declinati da un lato come tre variabili concernenti l’uso, dall’altro come una modalità per analizzare una situazione di possibile consumo. Il set, appartenente alla sfera interiore dell’individuo è stato presentato come l’occasione per porsi delle domande personali rispetto a una situazione tipo: Come sto? Cosa mi accingo a fare? Cosa voglio? Sono io a decidere? Il setting riguarda invece una dimensione immediatamente esterna all’individuo e riguarda tanto il contesto quanto l’influenza che lo stesso ha sull’individuo. Le domande che abbiamo suggerito sono: dove mi trovo? E’ sicuro ciò che mi sta attorno? Con chi mi trovo? Sono amici, ho fiducia in loro? Infine alcune considerazioni sul terzo elemento, la sostanza: cos’è, la conosco? Quali potrebbero essere i rischi? Chi me l’ha data? E altro ancora.

Nel quinto incontro, si è aperta la discussione sulle motivazioni che possono indurre all’uso di sostanze in modo da introdurre la descrizione delle tre valenze d’uso principali esplicitate con esempi commentati da spezzoni di video sull’uso, per determinare l’andamento del consumo: si è spiegato ai ragazzi che chi usa sostanze non è una vittima passiva della droga, ma che si può avere un ruolo attivo; pertanto informazione e conoscenze possono favorire comportamenti di protezione individuali e di gruppo.

Durante il sesto incontro, si è introdotta la dicotomia legale-illegale e si è passati ad illustrare le principali norme riguardanti la definizione per uso personale (art. 75 T.U. 309\90), spaccio di sostanze stupefacenti (art. 73 T.U. 309\90) nonché quelle riguardanti alcune condotte personali inerenti la guida in stato di ebbrezza (art. 186 e 187 C.D.S.) e le attività lavorative in particolari mansioni sottoposte a controllo (conferenza stato-regioni 2007 e 2009 in merito alla verifica di assenza di alcol dipendenza e tossicodipendenza).

Nel settimo incontro, si sono passate in rassegna le sostanze in base alla classificazione data dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, soffermandosi sui rischi specifici di ogni classe ed in particolare di quelle più comunemente usate.

L’ottavo incontro è stato dedicato alla compilazione del secondo questionario di verifica dell’apprendimento ed alla visione di una pellicola che tratta la storia di un gruppo di ragazzi che fanno un uso ricreativo di sostanze sintetiche evidenziando rischi e danni di determinate scelte di consumo. Successivamente alla visione è seguita una breve discussione a completamento dell’incontro.

3.Analisi dei dati emersi dai questionari

La consapevolezza del significato di droga è aumentata in relazione alle sostanze illegali, non per quelle permesse dall’attuale legislazione. Parallelamente però, anche per quanto concerne le sostanze legali, è aumentata la conoscenza di quelle che provocano dipendenza e pertanto del concetto stesso di consumo problematico.

In merito ai comportamenti che possono indurre dipendenza, risulta aumentata la cognizione della pericolosità del gioco d’azzardo e di un particolare uso intensivo di internet a scopo ludico; i due argomenti maggiormente trattati nell’affrontare le dipendenze senza sostanze.

Riguardo alle motivazioni che inducono alla sperimentazione del fumo, che segue meccanismi analoghi per le altre sostanze, sembra esserci una maggior coscienza del contributo del gruppo e dei meccanismi di imitazione.

4.Conclusioni

Il corso è stato seguito da un gruppo più o meno stabile e presente di ragazzi, soprattutto maschi, mentre altri hanno partecipato con discontinuità. La comprensione della lingua ha costituito una barriera, talvolta di difficile superamento. Riguardo ai concetti presentati ed al linguaggio che, in un limitato numero di casi, ha richiesto l’introduzione di termini tecnici, non pare ci fossero particolari problemi di comprensione, rilevato che, al di là della conoscenza o meno del termine stesso, si è fatto leva sulla comprensione del significato mediante esempi e col supporto multimediale.

Alla fine del corso sono stati rilasciati agli studenti i relativi attestati di frequenza.

Franco D'Agata

Andrea Fallarini

Elena Scarabello