mercoledì 25 maggio 2011

Report sulle sostanze 2011

Le sostanze rappresentano oggi una realtà in continua evoluzione sia in termini qualitativi, mediante l’uso di componenti a più elevata tossicità ma di maggior potere additivo, sia in termini quantitativi, in quanto la disponibilità ed il prezzo sono oggettivamente mutati allo scopo di favorirne un consumo sempre più ampio.

È doveroso credere che un siffatto mercato non si rivolga più solo e tanto a soggetti dipendenti ma costituisca ancor più uno strumento per penetrare maggiormente altre fasce della popolazione.

A ciò va aggiunto un cambiamento negli stili di consumo, legato a fattori socio-culturali che ha avuto come conseguenza lo spostamento dei consumi dall’area della devianza a quella del divertimento e che coinvolge una parte considerevole della popolazione giovanile.

I dati degli studi europei ed italiani in materia di sostanze, evidenziano una costante crescita di uso ed abuso di alcol, cocaina e droghe sintetiche (ecstasy, anfetamine, LSD e derivati) così come di cannabis che permane al rango di sostanza maggiormente usata. Tra gli stupefacenti gli oppiacei, eroina in particolare, rimangono la prima causa di decesso, sebbene la sostanza con la più alta mortalità diretta o correlata risulta essere il tabacco. Nella popolazione giovanile alcol e cannabis sono le sostanze d’abuso maggiormente utilizzate e costituiscono elementi pressoché sempre presenti nel crescente fenomeno del policonsumo.

Utilizzando congiuntamente dati amministrativi e risultati di indagini è stato possibile nel 2010 (libro bianco dell’Istat, ''Il mercato delle droghe. Dimensione, protagonisti, politiche”) aggiornare la stima degli incassi del mercato illegale di stupefacenti in circa 24 miliardi di euro contro gli 11,4 del precedente anno e di cui 2,4 rappresentano i ricavi del mercato dell’eroina. Oltre il 50% dei guadagni (12,8 miliardi) proviene dai 540 mila consumatori definiti “problematici” (quelli che assumono più di 200 dosi in un anno), 140 mila hanno meno di 21 anni.

A poco valgono le azioni di dissuasione conseguenti all’inasprimento delle leggi di fronte ad un interesse economico di tali dimensioni. Appare chiaro, inoltre, come le sostanze pur rappresentando in alcuni casi una tipologia di merci non legali, siano in realtà percepite alla stregua delle altre. Ciò va analizzato nel contesto attuale di società “liquida”, dove il concetto di legalità non costituisce un freno ai comportamenti additivi e l’identità labile e cangiante propria della società post-fordista spinge l’individuo ad un rapporto con le merci dove il consumo rappresenta un’esperienza emozionale e quello di sostanze non fa eccezione alcuna. Ciò porta ad abbassare fortemente l’età di un primo contatto in conseguenza della mancanza di azioni dissuasive efficaci proprie della società moderna.

La scuola e le occasioni formative che propone sono con sempre maggior urgenza chiamate a confrontarsi e a farsi carico delle problematiche che tali processi generano, in una logica preventiva al fine di dotare il più possibile di elementi di protezione individuale e di educazione alla salute ed al benessere collettivo. Una ricerca sociologica svolta pochi anni addietro su un campione di studenti ha evidenziato come:

-Il 61% dichiara di non conoscere i danni arrecati dall'abuso di alcool.

-Il 74% non conosce i danni arrecati dall’abuso di sostanze stupefacenti.

L’associazione Culturale Le Oasi ritiene necessario ed auspicabile costruire nuove campagne di sensibilizzazione rivolte ai giovani che in molti casi non conoscono l’effettiva nocività delle sostanze di cui fanno uso, soprattutto, alla luce di nuovi stili di consumo che tendono a suggerire l’assunzione di un mix di sostanze la cui interazione accresce la nocività e costituisce una concausa di effetti non sempre prevedibili (policonsumi).

Siamo lieti di condividere la nostra esperienza e creare nuovi progetti con altri operatori, enti, scuole e singoli interessati al tema proposto.

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