mercoledì 10 giugno 2015

Belzec e i resti dell’ex lager nazista: dopo le proteste, cancellata l’asta




L’ex  Kommandatur oggi e in una foto del 1942 con gli ufficiali delle SS (Ap) 
 L’ex Kommandatur oggi e in una foto del 1942 con gli ufficiali delle SS (Ap)
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La vendita all’asta da parte delle Ferrovie polacche di quel che rimane di una parte del campo di sterminio nazista di Belzec, dove furono uccisi centinaia di migliaia di uomini, in massima parte ebrei, è stata bloccata. La data era fissata per il 22 giugno prossimo: a 39mila euro sarebbe stato proposto al miglior offerente l’ex Kommandantur, il luogo da cui le SS gestivano l’organizzazione quotidiana del campo.
Annullata la gara lunedì
In una nota invece le stesse Ferrovie, PKP S.A., scrivono di aver annullato la gara lunedì «per mancanza di interesse. In accordo con il Museo di Stato di Majdanek e il comune di Belzec che penseranno ad una nuova destinazione d’uso per l’immobile in oggetto». Katarzyna Mazurkiewicz, portavoce delle Ferrovie, ha dichiarato che «PKP si impegneranno garantire che le proprietà che hanno un valore storico, vengano trasferite ai governi locali gratuitamente. Faremo ogni sforzo perché l’ex Kommandantur passi a un Museo o una Fondazione in conformità con la legge», ha concluso il funzionario.
Il successo della mobilitazione
La mobilitazione per salvare l’edificio ha avuto successo: lo stesso Corriere.it aveva dato notizia dell’asta e raccolto l’appello dell’ANED, l’Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti: «Facciamo appello all’Unione Europea e in particolare a Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, perché sia impedito lo smantellamento di questo luogo di memoria». L’ANED ora commenta a caldo: «A tutti coloro che si sono mobilitati per la positiva conclusione di questa incresciosa vicenda va il pensiero grato degli ex-deportati nel lager nazisti. Questa è l’occasione per ribadire alle istituzioni internazionali, europee e mondiali, che quei luoghi di dolore nei quali si è consumato lo sterminio nazista siano tutelati dall’Unesco come ‘Patrimonio dell’Umanità’».
Anche la Fondazione tedesca “Bildungswerk Stanislaw Hantz e.V.” aveva organizzato una raccolta pubblica di fondi online per salvare e restaurare l’ex Kommandantur, ma non può acquisirne la proprietà per “ragioni formali”.
La storia del campo di sterminio
L’area del lager di Belzec fa parte del Memoriale di Majdanek. L’ex Kommandantur in questione non era interna al campo, ma subito all’esterno ed era la casa dove abitava il comandante e il luogo da cui le SS gestivano l’organizzazione quotidiana.
Aperto nel 1942, Belzec è il secondo campo di sterminio dei nazisti, dopo quello di Chelmno. Il lager di Belzec, pur essendo assai meno noto di tanti altri, fu tra i campi più micidiali dell’intero universo concentrazionario nazista come numero di vittime: 522.600 ebrei da marzo a dicembre ai quali si sommano 430 ebrei uccisi nei primi esperimenti di messa a morte e 1500 cattolici polacchi, quasi la metà rispetto al più tristemente famoso Auschwitz-Birkenau, ma in un tempo decisamente inferiore.
Fu il primo di tre famigerati campi di sterminio ad essere eretto nel profondo est nei territori occupati dai nazisti in Polonia, seguito dopo pochi mesi da Sobibór e da Treblinka, ai quali fece da modello. 

Fonte: Corriere della Sera_Esteri, articolo di Silvia Turin del 10 giugno 2015

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